Il segretario del movimento Lir: “Supero l’imbarazzo di dovermi difendere da una colpa che non ho. E’ stato scritto che io avrei ostentato la mia appartenenza massonica. Di queste inesattezze si discuterà nelle sedi giudiziarie. Il sindaco ha incontrato gli iscritti al Movimento Liberali, Repubblicani, per nulla riconducibili alla massoneria”
“Rinuncio a candidarmi per evitare strumentalizzazione e superare un imbarazzo, che probabilmente mi sarei portato dietro per tutta la campagna elettorale: l’imbarazzo di dovermi difendere da una colpa che non ho”. Enzo Peluso rinuncia a candidarsi al consiglio comunale di Napoli, in una lista a sostegno di de Magistris. Una scelta che arriva dopo le polemiche sollevate dall’incontro col sindaco. Peluso e lo stesso de Magistris avevano ricevuto l’endorsement di Gioele Magaldi, gran maestro del Grande oriente democratico. “Mi sono state attribuite cariche senza alcuna verifica preventiva – dichiara Peluso, segretario nazionale del Movimento Lir – è stato scritto che io avrei ostentato la mia appartenenza alla massoneria, circostanza che io non nego ma che non ho mai ostentato né strumentalizzato a livello politico, mi è stato assegnato un ruolo che, francamente, non mi appartiene: di tutte
queste gravi inesattezze si discuterà nelle opportune sedi giudiziarie, ma intanto io ne traggo le conseguenze politiche e rinuncio alla candidatura al consiglio comunale di Napoli, per meglio tutelare la mia persona e la correttezza dell’operato mio e delle persone che mi sostengono”.
Peluso chiarisce anche le circostanza dell’incontro del 29 aprile all’hotel Oriente. “Fu un incontro tra il Movimento Lir e de Magistris e tutti quelli che intervennero lo fecero in nome e per conto del Movimento Lir, compreso – spiega – Giovanni Esposito, la cui carica all’interno del Grande Oriente d’Italia è nota e facilmente riscontrabile anche su internet. Tale carica, però, non ha nulla a che fare con l’attività del Movimento, che conta migliaia di iscritti in tutta Italia e non è assolutamente riconducibile alla Massoneria. Non si parlò di Massoneria, né furono siglati accordi tra il sindaco e i massoni. C’erano più di 200 persone che discussero con de Magistris di programmi, problemi e opportunità per la città di Napoli. Tutto questo, però, la stampa che ha partecipato all’incontro si è ben guardato dal raccontarlo, preferendo lasciare un alone di ambiguità di cui, ripeto, risponderà nelle sedi giudiziarie opportune”. Peluso fa un passo indietro ma ribadisce il suo sostegno a de Magistris: “Lo voterò e lo farò votare, da cittadino onesto e perbene che non ha nulla da nascondere. Avevo accettato la candidatura perchè mi sentivo parte di un progetto comune e di una squadra: è un’appartenenza che sento ancora di avere e se rinuncio a candidarmi è proprio per spirito di squadra, per continuare a dare il mio contributo senza creare problemi alla coalizione e al sindaco di Napoli”.