Assunti all’ufficio legale senza concorso, la Regione Campania riesamina il caso

Avviato procedimento in autotutela sul trasferimento della funzionaria ex Arcadis, su cui si registra la rivolta di 15 avvocati dell’ente, pronti alla battaglia legale. E il difensore civico Fortunato chiede lumi su altri due colleghi in posizione analoga

Assunti all’ufficio legale senza concorso, la Regione Campania avvia il riesame della pratica per una dei funzionari. La comunicazione, inviata all’interessata, è firmata dal direttore generale per le Risorse umane, Maria Messina. La data è del 4 gennaio. Come riportato da ildesk.it il 29 dicembre scorso, la storia si presenta ingarbugliata. E rivela un clamoroso pasticcio a Palazzo Santa Lucia. Il procedimento in autotutela, per ora, riguarda solo una dei tre funzionari. In origine, il terzetto era in organico all’Arcadis, agenzia regionale poi posta in liquidazione. In anni successivi, i tre sono stati trasferiti al settore avvocatura della Regione. Un trasferimento contestato da 15 funzionari dell’ufficio legale, con una diffida, sulla base di un ferreo convincimento: l’accesso al loro ruolo può avvenire solo tramite concorso. I funzionari avvocati, inoltre, hanno fatto ricorso al difensore civico della Regione, Giuseppe Fortunato. Proprio l’ombudsman, nel procedere, ha inviato gli atti alla procura di Napoli e a quella della Corte dei conti della Campania. E i risvolti, allora, potrebbero essere imprevedibili. “È pervenuto alla scrivente struttura – riepiloga la comunicazione della direzione generale Risorse Umane – l’atto di significazione e diffida proposto da alcuni Avvocati dell’Ufficio Speciale Avvocatura, con il quale viene richiesta la revoca e/o l’annullamento e/o rettifica dell’inquadramento di Ella, transitata dai ruoli dell’ex Arcadis, nel profilo di “Funzionario esperto avvocato, disposto dall’avv. Chianese nella sua qualità di Commissario Liquidatore della soppressa Arcadis e del conseguente contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato, da Ella sottoscritto con decorrenza 16 settembre 2019”. Cessata l’attività dell’Arcadis, la funzionaria era stata distaccata negli uffici della giunta regionale. Ma adesso, la Regione pare tornare sui suoi passi. La scelta, peraltro, si inserisce in un braccio di ferro in atto. Una controversia in cui la funzionaria trasferita è ricorsa al giudice del lavoro, in un giudizio tuttora pendente. Al momento, la Regione ritiene “sussistano i presupposti per il riesame in via di autotutela” del decreto con cui, nel settembre 2019, il commissario liquidatore dell’Arcadis attribuiva alla donna “il profilo professionale di “Funzionario Esperto Avvocato” e del conseguenziale contratto individuale di lavoro (…) a tempo indeterminato”. Messina ammette che il provvedimento, per alcune ragioni, potrebbe risultare erroneo, oppure privo di motivazione o viziato da carenza di potere. Inoltre “all’attribuzione del profilo professionale di ‘Funzionario Esperto Avvocato'”, la quale “condiziona l’attività di rappresentanza e la difesa in giudizio dell’Amministrazione regionale da parte di personale dipendente all’assunzione, mediante pubblico concorso”. Viceversa, “alla luce della documentazione fatta pervenire dalla soppressa Agenzia” la funzionaria entrò nel 1999 all’Arcadis, “dopo essere stata reclutata a tempo determinato”, per essere quindi stabilizzata dall’agenzia, con bando di procedura selettiva, per titoli ed esami. “Tale aspetto viene evidenziato anche – sottolinea Messina – rispetto ad una, del tutto fuorviante, rappresentazione della fattispecie dalla quale emergerebbe che Ella sarebbe stata reclutata del tutto ‘senza concorso’, circostanza che risulta del tutto priva di qualsiasi fondamento”. Ciò nonostante, la funzionaria vede congelato l’approdo al Settore avvocatura. Il suo inquadramento, al momento, è di funzionaria amministrativa. Pur avendo superato l’esame di abilitazione da avvocato, ma risultando cancellata dall’albo. E sul caso dei due colleghi, trasferiti con lei, Fortunato chiede lumi alla Regione.

Gianmaria Roberti

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