Italiano rapito in Siria 7 mesi fa, video sul web: “Intervenga il governo prima della mia esecuzione”

Si indaga sull’appello di Sergio Zanotti, che sarebbe ostaggio di un gruppo armato non identificato

“Mi chiamo Sergio Zanotti e da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione”. A dirlo in un video è un uomo inginocchiato, che parla in italiano con un accento bresciano Il video gira sul web da circa una settimana. Gli investigatori, che stanno ricostruendo i movimenti dell’uomo, avrebbero accertato che effettivamente alcuni mesi fa Zanotti è partito dall’Italia per la Turchia, dove si sono perse le sue tracce.  Le immagini sono online sul sito russo Newsfront che lo ha diffuso lo scorso 22 novembre. Il sito riferisce di aver ricevuto un messaggio su Facebook nel quale un jihadista siriano minaccia di uccidere l’uomo se il governo italiano non prenderà provvedimenti. Newsfront pubblica anche la foto del passaporto di Zanotti, nel quale si legge che è nato a Marone, in provincia di Brescia, il 23 febbraio 1960.

Zanotti sarebbe prigioniero di un gruppo armato non identificato. Nel video si vede l’uomo, con una lunga barba e vestito con una tunica bianca, all’aperto tra alcuni ulivi. Alle sue spalle un uomo incappucciato gli tiene puntato contro un fucile mitragliatore. In mano Zanotti tiene un cartello con una data, apparentemente il 15 novembre 2016. In un’altra foto postata dallo stesso sito il presunto ostaggio è in piedi, scalzo, e tiene in mano lo stesso cartello.

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