Comune di Napoli, la mappa delle vertenze sociali più calde

Asìa, Anm, Napoli Sociale, ex Birra Peroni: a che punto sono i tavoli più complicati per l’amministrazione

L’amministrazione comunale di Napoli è assediata ogni giorno dai lavoratori e dalle lavoratrici di diverse settori e categorie. Alcune controversie, vertenze sociali e sindacali risultano ancora in corso. Lontane le soluzioni. Nei prossimi giorni non sono escluse manifestazioni di lotta davanti Palazzo San Giacomo. In agitazione i lavoratori dell’Asia, azienda per la raccolta dei rifiuti. L’azienda sarebbe creditrice di ben 43 milioni di euro dall’ente di Piazza Municipio. Probabilmente non potranno essere garantiti stipendio di dicembre e tredicesima mensilità. “Vogliamo chiarezza per lavorare in tranquillità, altrimenti saremo costretti a fermarci” – dicono i lavoratori dell’Asia.

 

 

Rischia di fallire l’Anm, l’azienda di proprietà del comune di Napoli che gestisce il trasporto pubblico cittadino e sui territori della provincia. Gli stipendi ai lavoratori non potranno essere garantiti. I fornitori di carburante e di pezzi di ricambi da tempo non vengono pagati. Sarebbero pronti 800 esuberi. Non potranno essere erogati gli stipendi e le tredicesime. La privatizzazione è dietro l’angolo. Proclamato un primo sciopero di quattro ore per il prossimo 13 dicembre. L’iniziativa di lotta è stata decisa dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil del settore trasporti. Una nota è stata inviata al Prefetto di Napoli, al sindaco Luigi de Magistris, all’amministratore unico della società, Alberto Ramaglia. “Lo sciopero è stato proclamato per la grave situazione economico-finanziaria dell’azienda che si ripercuote sul servizio e sul personale, la mancanza di un piano industriale credibile per il rilancio della Anm con assenza di prospettive future” – si legge nella nota delle tra organizzazioni sindacali.

 

 

L’Azienda vanta un grosso credito da tutti gli enti locali e dal governo, pari ad almeno trecento milioni di euro. Ben 200 milioni dovrebbero essere versati dal Comune di Napoli. L’Anm sarebbe esposta con le banche per 120 milioni. Gli istituti di credito sarebbero orientati a chiudere il rubinetto dei soldi. E non finisce qui. Ad aggravare la grave situazione sociale contribuisce la questione di una cinquantina di operatori ex dipendenti dell’azienda partecipata Napoli Sociale che non sono stati collocati in Napoli Servizi. Gli esponenti della giunta comunale avevano promesso di ricollocarli presso l’Asia. Promesse finora non mantenute. Infine, ancora senza lavoro i 52 lavoratori ex Birra Peroni e i 104 operatori socio assistenziali impegnati nell’assistenza materiale degli alunni portatori di handicap. Vertenze sociali che andrebbero affrontate e gestite con concretezza e sensibilità ignorando i condizionamenti degli apparati burocratici e tecnocratici.

Ciro Crescentini

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