Juve-Napoli non giocata, tocca al giudice sportivo. Ma il Cts: “La legge è con l’Asl”

Si prospetta una battaglia legale sulla gara saltata per la mancata presentazione degli azzurri, posti in isolamento. Il Comitato tecnico scientifico: “Per i calciatori positivi si ribadisce la responsabilità dell’Autorità Sanitaria Locale competente”

Ora è ufficiale: Juventus-Napoli non si è disputata. La squadra torinese ha atteso i canonici 45 minuti, sul campo dell’Allianz Stadium, prima della comunicazione arbitrale. E adesso, come da regolamento, la parola passa al giudice sportivo per le conseguenti determinazioni. Ma in merito alla vicenda, si registra un’importante nota del Comitato Tecnico Scientifico, favorevole alla tesi del Napoli. “Il Cts, a proposito del caso dei calciatori positivi al contagio dal virus SARS-CoV-2 – si spiega – richiama gli obblighi di legge sanciti per il contenimento del contagio dal virus e ribadisce la responsabilità dell’Autorità Sanitaria Locale competente e, per quanto di competenza, del medico sociale per i calciatori e del medico competente per gli altri lavoratori”. Dunque, anche il Cts conferma la prevalenza delle decisioni dell’Asl, nel caso di specie. Un orientamento che potrebbe pesare, nella probabile disputa legale sul match saltato. La precisazione sgombera il campo dagli equivoci: la Lega di A ieri contestava al Napoli il mancato rispetto del Protocollo Figc, concordato proprio con il Cts e integrato dalla Circolare del Ministero della Salute lo scorso 18 giugno.

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