Regione e Asl: “Ecco perché si è vietata la trasferta del Napoli a Torino”

L’azienda sanitaria: “La squadra non poteva partire, dopo i due casi di positività avrebbe messo a rischio molte persone. Contatti stretti sono i compagni, che utilizzano gli stessi spazi”. Da Palazzo Santa Lucia: “C’è un vuoto normativo tra norme sanitarie e calcistiche”

Il Napoli non poteva andare in trasferta a Torino, per giocare stasera con la Juventus. Dalla Regione e, con una nota ufficiale, dall’Asl Napoli 2 Nord, si spiegano le ragioni per cui le autorità sanitarie hanno vietato il viaggio. Fonti di Palazzo Santa Lucia chiariscono all’Ansa che – dopo i casi di positività al Covid tra i suoi calciatori – il club azzurro ha chiesto un parere alla Regione. E la Regione – che ha competenza esclusivamente sanitaria – ha fatto applicare il protocollo di contact-tracing, indicando l’isolamento delle persone venute a contatto con i contagiati. Le fonti regionali sottolineano “un vuoto legislativo tra normative sanitarie e quelle del gioco del calcio”, aggiungendo che la Regione applica norme derivanti da disposizioni nazionali. Si esclude, inoltre, un dialogo sulla vicenda tra il governatore De Luca e il presidente del Napoli, De Laurentiis. Ancora più esplicità l’Asl Napoli 2 Nord, una delle due aziende sanitarie coinvolte nella procedura. Sul caso Zielinski – uno dei due calciatori positivi – “si ritiene non sussistano le condizioni che consentano lo spostamento in piena sicurezza dei contatti stretti – afferma una lettera dell’Asl al Napoli-. Pertanto, per motivi di sanità pubblica, resta l’obbligo per i contatti stretti (già indicati nelle precedenti comunicazioni anche alle altre Asl) di rispettare l’isolamento fiduciario presso il proprio domicilio”. La lettera è stata inviata in risposta ad una richiesta di chiarimenti del club. Il Napoli, ancora stamattina, stava valutando la possibilità di volare a Torino. Ma dall’Asl è arrivato il no alla partenza, “tenuto conto che i calciatori del Napoli recandosi in trasferta a Torino avrebbero inevitabilmente contatti con una pluralità di terzi (personale dell’aeroporto, equipaggio e passeggeri del volo, personale dell’hotel sede di ritiro, addetti e tesserati della Juventus) si ritiene che le condizioni non consentano lo spostamento in sicurezza”. In poche parole “Il Napoli non poteva partire per Torino, avrebbe messo a rischio molte altre persone” dichiara A Radio Capital il direttore generale della Napoli 2 Nord, Antonio D’Amore. “Il Napoli ci ha chiesto un parere dopo i due casi di positività – precisa il manager – noi abbiamo risposto che il contatto stretto va considerato tale anche in questo ambiente e quindi dobbiamo stare attenti agli spostamenti delle persone che sono state in contatto con i positivi al tampone”. Per l’Asl “i contatti stretti sono tutta la squadra perché – aggiunge D’Amore – i giocatori utilizzano tutti gli stessi spazi dei contagiati, dallo spogliatoio alle docce. Per questo il Napoli non poteva partire per Torino”. Intanto, però, la società azzurra è pronta ad una battaglia legale con la Lega Calcio, in caso di sconfitta a tavolino per 3-0.

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