Intanto l’azienda partecipata comunale continua a perdere cause di lavoro in Tribunale e Cassazione
I vertici dell’azienda partecipata Napoli Servizi finiscono di nuovo nell’occhio del ciclone per le decisioni assunte in materia di organizzazione del lavoro e gestione del personale. Ancora discriminazioni e violazioni dei diritti. Scelte e decisioni che vengono assunte con la complicità dei soliti sindacati consociativi aziendali, sempre gli stessi, con la copertura politica del solito consigliere comunale-sindacalista. Violazioni dei diritti che Il Desk.it continuerà a denunciare senza farsi intimidire. La direzione, i redattori e i collaboratori di questo giornale non si faranno condizionare dalle “querele temerarie” presentate dai dirigenti aziendali con il chiaro obiettivo di minare la libertà di stampa, di informazione e impedire che si scriva su quanto accade in azienda. Querele che saranno serenamente discusse in Tribunale, abbiamo ampia fiducia nella magistratura.
E non si lasciano intimidire i dipendenti ex settore Osa di Napoli Servizi. Uno sciopero con presidio in piazza Municipio è stato promosso per martedì 12 novembre, dalle 9.30, dalla Fisascat Cisl di Napoli.
La mobilitazione è stata organizzata per denunciare il costante atteggiamento approssimativo e discriminatorio nei confronti dei lavoratori, con conseguenze pesantissime sulla loro vita. Tra i motivi della protesta, si legge in una nota, “una riorganizzazione che non prevede un piano industriale; Sicurezza sul lavoro e la salute dei dipendenti messi a rischio nel passaggio delle mansioni; Mansionario non in linea con il Ccnl; Livelli di inquadramento inferiori – Cambio orario di lavoro”. Per il Segretario Fisascat CISL Pietro Contemi: “Questa mobilitazione riguarda l’ex settore OSA ma saremo attenti a tutte le scelte aziendali, non abbasseremo la guardia e se è il caso continueremo la lotta fino a quando non saranno garantiti i diritti dei lavoratori”. “E’ inaccettabile il comportamento della società, pertanto l’amministrazione comunale deve prendere atto che il management va cambiato subito per ripristinare le corrette relazioni sindacali”. Lo afferma, in una nota, il Segretario Generale della Fisascat Cisl Stefania Chirico.
E Napoli Servizi continua a essere condannata dai giudici del lavoro. Significativa la sentenza in favore di una delle lavoratrici difese dall’avvocato Giuliana Quattromini: riconoscimento della qualifica superiore e quasi 10 mila euro di risarcimento. Sentenza che pubblicheremo nei prossimi giorni. La prima di una lunga serie.
E Napoli Servizi è stata anche definitivamente condannata in cassazione per verbali di conciliazione imposti ai lavoratori durante il trasferimento da Napoli Sociale. Sentenze significative. Anche queste provvederemo a diffondere. E non serviranno le balle e le false notizie messe in giro ad arte da capetti aziendali e sindacalisti consociativi, i verbali e le sentenze non sono “andate in prescrizione”. I capetti e i sindacalisti consociativi hanno un solo obiettivo: riproporre nuovi verbali di conciliazione-bidone per bloccare l’ondata di sentenze sfavorevoli che stanno arrivando dai Tribunali.
CiCre