Scuola, è ancora caos per il blitz di De Luca

Il governatore emana una raccomandazione per i presidi, con cui sconfessa se stesso sulla percentuale di alunni “in presenza e le prefetture sulle fasce orarie d’ingresso. E assegna un pericoloso potere ai genitori, non previsto da alcuna legge: scegliere se di mandare i figli in aula o usfruire della Dad

Scuole superiori nel caos, dopo il blitz della Regione. Il governatore De Luca sconfessa se stesso e si mette contro le prefetture sugli orari di ingresso. Sdogana, inoltre, la possibilità di scelta, per le famiglie, sulle modalità di frequenza degli alunni: online o dal vivo. Una facoltà non prevista da alcuna norma, vigendo l’obbligo di conformarsi agli indirizzi della legge e degli istituti scolastici. Tutto nasce dai decreti cautelari del Tar Campania, col quale – tra il 20 e il 22 gennaio – si ripristinava la didattica in presenza, per le medie e le superiori. Il giudice amministrativo, tra le altre cose, contestava alla Regione la disobbedienza al Dpcm del 14 gennaio. La Campania avrebbe disatteso le regole, in pratica, disponendo la Dad al 100%. Il Dpcm di Conte, viceversa, prescrive una modalità integrata: lezioni in presenza, con una percentuale variabile tra 50 e 75%, il resto ancora a distanza. De Luca era obbligato a ottemperare alla pronuncia del Tar. E il 22 gennaio ha firmato un’ordinanza per adeguarsi al Dpcm. Oggi, tuttavia, ha provato ancora a sparigliare. E lo ha fatto non con un provvedimento formale, ma con una raccomandazione, rivolta ai presidi delle secondarie di secondo grado. Vale a dire con un atto non vincolante. Una moral suasion, non un ordine costitutivo di obblighi per i destinatari. Ai dirigenti scolastici si raccomanda “di adottare misure di massima prudenza nella organizzazione delle attività scolastiche, assicurando in particolare che la presenza in aula delle singole classi sia disposta in misura non superiore al 50 % (misura minima prevista dal Dpcm 14 gennaio 2021), assicurando il collegamento on line da parte della restante platea scolastica, preferibilmente in modalità sincrona; che venga consentito ai genitori degli alunni, nel rispetto della misura sopra prevista, di optare per la fruizione della didattica a distanza; che in ogni caso venga disposta, su richiesta, la fruizione dell’attività didattica a distanza agli alunni con situazioni di fragilità del sistema immunitario, proprie ovvero di persone conviventi, o comunque sulla base di esigenze adeguatamente motivate; che non venga differenziato l’orario di ingresso degli alunni, assicurando piuttosto il rispetto dei limiti percentuali di presenza in aula degli alunni medesimi attraverso adeguate misure di rotazione”. Ma la raccomandazione deluchiana è una miccia accesa nella polveriera della scuola, squassata da paure di contagi, e spaccata tra genitori Sì Dad e No Dad. Ai presidi, De Luca fa un ulteriore richiamo, che suona come un avvertimento: rispettare l’obbligo dei requisiti generali di sicurezza, della puntuale attuazione
dei rispettivi Piani di sicurezza anti-covid, e le “responsabilità connesse all’eventuale inosservanza degli stessi”. Perché non si sa mai, e rammentare le sanzioni è sempre utile.

L’ultima mossa del governatore ha varie motivazioni. “Nell’odierna riunione con l’Unità di Crisi regionale – si legge – è stato rappresentato che, in concomitanza con la ripresa in presenza delle attività didattiche della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado sono stati rilevati, nella settimana scorsa ed in quella in corso, plurimi casi di contagi in ambito scolastico, anche riferiti ad intere classi, nonché diffuse situazioni di assembramento nei pressi degli istituti scolastici, pericolosi per il rischio di contagi connesso al mancato rispetto della distanza interpersonale di sicurezza; che nelle medesima seduta dell’Unità di crisi è stato riferito di un trend in aumento del numero dei contagi e dei ricoveri di degenza Covid-19; nella medesima seduta dell’Unità di crisi è stato riferito di un trend in aumento del numero dei contagi e dei ricoveri di degenza Covid-19”. In più, alla Regione “sono pervenute plurime segnalazioni da parte di genitori di alunni delle scuole, di ogni ordine e grado, relative alle oggettive difficoltà dell’organizzazione familiare connesse alla previsione di orari differenziati di accesso agli ambienti scolastici da parte di componenti dello stesso nucleo familiare”. La raccomandazione, tuttavia, genera l’ennesimo cortocircuito nella scuola. Anzitutto la forma: sceglie di “raccomandare” forse nel timore di urtare il Tar. Ma lo stesso decreto del giudice lasciava intatto alla Regione il potere di emanare “indirizzi che individuino a monte la percentuale consentita”. De Luca, invece, con l’ordinanza ha demandato questo potere ai dirigenti scolastici. Salvo smentirsi con la successiva “raccomandazione”. Un atto non vincolante, col quale però si crea un condizionamento. Un invito ad allinearsi ai desiderata del governatore, non favorevoli alla didattica in presenza. Ma De Luca fa pure a pezzi i ” documenti operativi” sugli orari di ingresso, redatti dai tavoli di coordinamento delle prefetture. Nell’area metropolitana di Napoli, ed esempio, è prevista la diversificazione degli orari: entro le ore 8 per una quota pari al 40% degli studenti, dalle ore 10 per una quota pari al 60%. Oltre a ciò, è data facoltà agli istituti scolastici di disporre, alternativamente, l’ingresso pomeridiano alle ore 14. A Salerno il piano prevede – nelle zone “Salerno e Valle dell’Irno” e “Agro Nocerino-Sarnese” – due fasce orarie: le 8 per le classi prime, seconde e terze; 9,30/10,00 per quarte e quinte.

“Intanto la riunione presso l’Asl per i tamponi nel programma “Scuola sicura” è stata rinviata in attesa di ulteriori chiarimenti dalla regione. – avverte Monica Capo della rete Saperi e Scuola di Napoli – Questo e le Raccomandazioni del Governatore per la ripresa delle scuole superiori dimostrano chiaramente che si sta letteralmente giocando a scoraggiare famiglie, Dirigenti e studenti. Si sta boicottando scientemente la ripresa della scuola superiore in presenza perché si è incapaci di assicurare un minimo di tracciamento e di potenziamento dei trasporti”. “Le raccomandazioni scriteriate non coprono l’arbitrio – sostiene il comitato Usciamo dagli schermi-, quello che docenti, dirigenti scolastici, alunni e famiglie si troveranno a dover fronteggiare dalla settimana prossima. A pochi giorni infatti dalla riapertura delle secondarie di secondo grado – già in colpevole ritardo rispetto al resto del paese e all’Europa -, il governatore De Luca, Caligola nostrano, emana un “atto di richiamo”. Con spirito paternalistico delegittima di fatto le indicazioni del governo nazionale, nonché le capacità politiche e gestionali dei suoi cittadini, in una raccomandazione in vari punti”.

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