Tar Campania: “Aprire anche le scuole superiori”. Doppia sconfitta per De Luca

La Regione dovrà conformarsi al decreto governativo

Doppia sconfitta per il governatore Vincenzo De Luca. Il Tar della Campania ha accolto il ricorso presentato da alcuni genitori contro l’ ordinanza della Regione ed ha deciso (con un provvedimento cautelare) che le scuole superiori dovranno aprire con “modalità integrata”. La Regione Campania, hanno osservato i giudici amministrativi nel provvedimento d’urgenza (il giudizio di merito è fissato il 16 febbraio) dovrà “conformarsi a quanto prescritto nel citato Dpcm per le scuole secondarie superiori, previa ricognizione degli atti attuativi e proattivi necessari a rendere effettiva la didattica in presenza nei limiti quantitativi, minimi e massimi, prescritti

Il rientro in classe dovrà  avvenire entro il 1 febbraio per consentire di adottare tutte le misure “ma anche in ragione – osservano ancora i giudici amministrativi – dello stato avanzato dell’anno scolastico in corso, ormai alle soglie del secondo quadrimestre, e dunque consumato per la metà  circa”. Ma c’è anche la possibilità  di anticipare “ove le condizioni locali lo consentissero il rientro in presenza del contingente di studenti individuato”.

E in serata è arrivata l’ordinanza di De Luca, per adeguarsi all’ordine del Tar. In Campania le scuole secondarie di primo grado (medie) riapriranno in presenza il 25 gennaio e le secondarie di secondo grado (superiori) il prossimo 1 febbraio. Le scuole secondarie di primo grado riapriranno, salve diverse valutazioni di competenza dei sindaci o dei dirigenti scolastici. I dirigenti scolastici “dovranno comunque certificare la sussistenza delle condizioni e requisiti di sicurezza sanitaria prescritti dal vigente Piano di sicurezza per la ripresa delle attività della scuola, oltre ai requisiti di sicurezza generale”. Si dispone, inoltre, lo svolgimento di attività di monitoraggio e di screening sul personale della scuola e sugli alunni delle classi o plessi interessati da casi di contagio, a cura delle Asl e dei medici di medicina generale. Rimane a cura delle Asl anche il controllo del rispetto dei protocolli di sicurezza nelle scuole. Anche con riferimento alle scuole secondarie di secondo grado, si dispone la ripresa in presenza, salve diverse valutazioni di competenza dei sindaci o dei dirigenti scolastici. L’ordinanza demanda ai singoli dirigenti scolastici “l’individuazione della percentuale di studenti in presenza (tra il 50 e il 75%), con espressa raccomandazione ad adottare un criterio prudenziale, al fine di minimizzare i contagi”. Si dettano, inoltre, disposizioni per l’attivazione di servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale (per consentire un maggiore distanziamento a bordo dei mezzi) e per il coinvolgimento della protezione civile presso i plessi e le stazioni a maggiore rischio di assembramento per scongiurare condotte contrarie alle misure di sicurezza sanitaria vigenti. L’ordinanza, infine, fa espressa raccomandazione ai rettori delle Università di privilegiare piani di didattica a distanza, al fine di contenere il più possibile i rischi di contagio.

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