Pizzo ai commercianti dell’agro aversano, 9 misure cautelari nel clan dei Casalesi

Destinatarie dell’ordinanza nove persone ritenute affiliate alla fazione Bidognetti

NAPOLI – Natale, tempo di regali. E di rate del “pizzo”. Si sarebbero mossi secondo scadenze canoniche i 9 indagati, ritenuti affiliati alla fazione Bidognetti dei Casalesi. I carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa, hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli nei loro confronti per associazione a delinquere di tipo mafioso ed estorsione. Si tratta di presunti appartenenti al gruppo facente capo ai fratelli Di Cicco, attivo a Lusciano, nell’Agro aversano. L’indagine riguarda infatti anche numerose richieste estorsive a commercianti e imprenditori del posto, costretti a versare, in occasione delle festività di Natale denaro e regali.

 

L’INDAGINE – L’indagine parte nel 2011 ed arriva agli ultimi giorni, con la contestazione agli indagati di aver estorto denaro alle vittime in vista di Natale.  Tra i 9 destinatari della misura cautelare anche il capo del gruppo, Luciano Di Cicco, 63 anni, e il fratello Giuseppe, 66 anni, entrambi già detenuti. Il filone investigativo che ha portato all’emissione dei provvedimenti si collega all’inchiesta che il 15 gennaio 2014 sfociò in diversi arresti nei confronti del gruppo Di Cicco. I carabinieri hanno trovato indizi a carico per 5 casi di estorsione con rate pagate a Natale, Pasqua e Ferragosto, e 2 di tentata estorsione. Vittime del clan titolari di ferramenta, tabacchi, bar, piccole imprese, costretti a versare fino a 500 euro , o, in alternativa, ad acquistare a prezzi maggiori di quelli del mercato prodotti indicati dalla camorra, quali ad esempio costose uova di Pasqua imposte ai bar del paese dal clan.

 

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