Napoli, in piazza i lavoratori della ristorazione contro lo Sceriffo e le sue ordinanze

Una delegazione ricevuta dall’assessore Marchiello

Le ordinanze autoritarie del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca stanno provocando tensione, malessere e rabbia tra gli operatori del settore della ristorazione.Oggi a Napoli sono scesi in piazza i gestori di bar, ristoranti, pizzerie, locali del by night. Un presidio è stato organizzato davanti alla sede del governo regionale in Via Santa Lucia. Dall’emanazione dell’ordinanza, i gestori dei locali si sono detti contrari alla chiusura obbligata alle 23 in settimana e alle 24 durante i weekend, denunciando un “serio rischio per la tenuta economica delle attività  commerciali”. La manifestazione è stata organizzata dalla Confcommercio Campania. Assente la Confesercenti, organizzazione sindacale tendenzialmente vicina al Partito Democratico e al governo regionale. Una delegazione è stata ricevuta dall’assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Marchiello, per affrontare il nodo degli orari e delle chiusure, evidenziando che “gli assembramenti si creano al di fuori e non dentro ai locali” e che “chiudere anticipatamente non assicura in maniera automatica che non si saranno persone che comunque si fermano in strada”. Abbiamo avuto rassicurazioni su un incontro, forse già la prossima settimana, con il presidente De Luca e la task force – ha affermato Pasquale Russo, direttore generale Confcommercio Campania – Non siamo contrari alle misure di contenimento, siamo contrari a quelle misure che non contengono i contagi e questa ordinanza non ha nessun effetto sul contenimento dei contagi“. I manifestanti hanno indossato tutti la mascherina, così come previsto da un’altra ordinanza regionale emanata prima dell’ultimo Decreto del presidente del consiglio dei ministri, e hanno esposto cartelli con le scritte: “No ad una sola attività  commerciale chiusa. Sì a un maggiore controllo delle misure di prevenzione della salute”. La richiesta, fin dal primo giorno dell’ordinanza sulla movida, è stata quella di avere maggiori controlli, dentro e fuori dai locali, così da evitare assembramenti e garantire il rispetto delle misure di contenimento all’esterno. “Siamo pronti ad avere controlli anche quotidiani – conclude un gestore – ma la chiusura anticipata ci spezza le gambe

CiCre

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