Al centro dell’inchiesta l’impresa edile Cogepi srl dei fratelli Piccolo, ritenuta contigua al clan Zagaria
Per 4 persone sono stati disposti i domiciliari, e per una il carcere. I carabinieri del Noe di Caserta e del Ros di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 5 persone indagate per turbata libertà degli incanti e intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa in relazione a gare d’appalto per la manutenzione del tronco autostradale della tangenziale di Napoli per un valore di 1,6 milioni di euro. Ai domiciliari sono finiti due funzionari della Società Tangenziale di Napoli Spa, Francesco Caprio (tecnico di gestione dei contratti) e Paola Ciccarino (addetta alla segreteria dell’unità affari societari e legali della società): sono accusati di aver agito fraudolentemente nella formazione degli atti di gara al fine di favorire l’impresa edile Cogepi srl dei fratelli Piccolo, ritenuta vicina al clan Zagaria. La ditta si aggiudicò i lavori appaltati nel 2015. La custodia in carcera colpisce l’imprenditore ritenuto titolare di fatto della Cogepi, Antonio Piccolo, già detenuto dopo essere stato arrestato due anni fa nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli sui lavori di metanizzazione eseguiti in Campania dalla Cpl Concordia. Piccolo, come riferito anche dal collaboratore di giustizia Antonio Iovine, ex capoclan dei Casalesi, si aggiudicò i lavori nel comune di Casapesenna. Ai domiciliari i figli poco dell’imprenditore, Michele e Iolanda Piccolo, che rispondono di intestazione fittizia di beni risultando come i formali proprietari della Cogepi. La società fu creata nel luglio 2013 e assorbi’ la Coigas srl di Antonio Piccolo e la Agm Costruzioni Spa di Giovanni Piccolo, fratello di Antonio, deceduto nel settembre 2015. Il Ros ha sottoposto a sequestro preventivo quote sociali della Cogepi per un valore di 700mila euro.