Furbetti del cartellino al Cardarelli: 62 indagati, anche ex vicesindaco di Caivano

Avvisi di conclusione indagini per medici, infermieri, operatori socio sanitari: l’accusa di truffa aggravata in concorso. Tra loro Sabatino Peluso, politico dell’Udc: la procura di Napoli gli contesta quasi 30 timbrature in favore di colleghi, solo tra luglio e settembre dell’anno scorso

Sono 62 i presunti “furbetti del cartellino” all’ospedale Cardarelli di Napoli, destinatari di un avviso di conclusione indagini. Inguaiati dalle telecamere della polizia, per tutti l’accusa è di truffa aggravata in concorso. Cioè di risultare in servizio, pur essendo altrove. Sono medici, infermieri, operatori socio sanitari. A turno, avrebbero timbrato i badge anche per i colleghi assenti. I dipendenti coinvolti hanno 20 giorni per presentare richieste o memorie, chiedere al pm di compiere ulteriori indagini o di essere interrogati. Il sostituto procuratore Novelli, dal canto suo, richiede l’emissione del decreto che dispone il giudizio. Tra gli indagati due sanitari – uno in servizio in pneumologia e l’altro in oncologia, reparto dove mancavano 8-9 dipendenti al giorno – un sindacalista, e l’ex vicesindaco Udc di Caivano, l’infermiere Sabatino Peluso. Al politico si contestano quasi 30 timbrature in favore di colleghi, solo tra luglio e settembre dell’anno scorso. Le immagini, raccolte dai poliziotti del commissariato Arenella, documentano perfino un 13enne in azione: marcava il badge su ordine della madre, affinché risultasse in servizio. Nelle indagini utilizzato il Gps per rilevare le targhe di auto e moto, riconducibili agli indagati, a spasso durante l’orario di lavoro. Scrive su Facebook il ministro della Salute, Giulia Grillo: “Questi signori non hanno capito che la musica è cambiata. Non solo andremo a scovare ogni episodio del genere, io chiedo per questi farabutti il licenziamento immediato!”. “Se ci sono dei comportamenti scorretti – dichiara il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera, Anna Iervolino – è bene che vengano individuati e sanzionati, perché la leggerezza o la mancanza di senso civico di pochi finiscono poi per penalizzare il buon nome e tutta la squadra del Cardarelli, fatta di grandi professionisti e lavoratori instancabili. In questo senso mi sento di ringraziare la magistratura”. Gli indagati forse sono meno grati.

 

 

I LEGALI: “INDAGATI SERENI, FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA”. Un commento alla vicenda arriva da una nota degli avvocati Gaspare Jucan Sicignano e Giovanni Principe, difensori di otto indagati nell’inchiesta sui dipendenti del Cardarelli, accusati di assenteismo. “A seguito del clamore mediatico riscontrato dalle indagini – affermano i legali-, pur manifestando massimo rispetto verso l’operato degli organi inquirenti, quali legali di alcuni degli indagati ci sentiamo in dovere di invitare gli organi di informazione alla massima prudenza. Nei giorni scorsi è intervenuto un mero avviso di conclusione delle indagini preliminari e non certo una sentenza di condanna. I nostri assistiti – pur consapevoli della gravità delle accuse – sono sereni e pronti a dimostrare alla magistratura, verso cui nutrono massima fiducia, la loro innocenza”.

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