Corruzione nel Nolano, arrestati 10 avvocati

Fascicoli spariti al Giudice di pace di Marigliano: 15 misure cautelari. In carcere dipendente comunale

Fascicoli spariti al giudice di pace di Marigliano, nel Nolano: 15 misure cautelari. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna ed i Carabinieri del Comando Anti-falsificazione Monetaria di Roma, al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale nei confronti di 15 indagati. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Nola: le accuse, a vario titolo, vanno dalla corruzione, alla soppressione, distruzione e occultamento di atti pubblici, falsità in atti pubblici, fino all’uso di valori di bollo contraffatti e alla truffa ai danni dello Stato.

La misura più dura ha raggiunto un dipendente del Comune di Marigliano, finito in carcere. Arresti domiciliari, invece, per 10 avvocati. Per altri 3 legali c’è la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio della professione, per la durata di un anno.

“La complessa attività investigativa condotta dai Carabinieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Nola, consistita in attività tecniche, servizi di osservazione e pedinamento, perquisizioni e acquisizioni documentali, ha consentito – sostiene una nota del comando provinciale dell’Arma di Napoli – di disvelare una prassi costante e consolidata di gestione illecita degli affari penali presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Marigliano. Ed invero, il cancelliere preposto all’Ufficio Iscrizioni a Ruolo era solita piegare l’esercizio delle sue funzioni alle esigenze della cerchia di avvocati suoi amici i quali, grazie alla sua complicità, riuscivano ad ottenere l’assegnazione dei fascicoli di cui erano patrocinatori al Giudice di Pace loro più gradito”. Per gli investigatori sono molteplici “gli episodi accertati di sottrazione, soppressione e/o distruzione di fascicoli processuali da parte degli avvocati all’interno della cancelleria cui la predetta era preposta”. E ci sarebbero anche diversi casi di “alterazione del criterio di assegnazione dei fascicoli ai vari Giudice di Pace di Marigliano mediante posticipazione delle iscrizioni a ruolo rispetto alla data di presentazione degli avvocati, distruzione di fascicoli processuali e, perfino, mediante la creazione di fascicoli completamente falsi aventi quale parti processuali soggetti deceduti e/o di fantasia”.

Secondo le indagini “quale corresponsione per i favori ricevuti, gli avvocati regalavano al cancelliere, in occasione di una cena organizzata presso la sua abitazione, un costoso oggetto in oro”.

Le indagini, inoltre, avrebbero “accertato il sistematico utilizzo da diversi anni da parte di alcuni indagati, nell’esercizio della loro professione di avvocati, di marche da bollo contraffatte per l’iscrizione a ruolo di cause presso gli uffici del Giudice di Pace del circondario di Nola, traendo così in inganno i funzionari delle cancellerie addetti all’iscrizione che formavano atti pubblici falsi, appropriandosi del valore nominale delle marche da bollo utilizzate con conseguente ingente danno alle casse dello Stato, accertato pari a circa 40.000 euro”.

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