Comune di Sassano, nuovo match tra De Luca e Fortunato

Regolamento comunale sulla partecipazione: la Regione ricorre al Tar contro il commissario nominato dal difensore civico regionale. Il precedente duello per i navigator, e l’analogia con la vicenda al comune di Salerno

È il comune salernitano di Sassano, l’ultimo ring del match tra il governatore De Luca ed il difensore civico regionale Fortunato. La Regione ricorre contro il commissario ad acta per il regolamento sulla partecipazione dei cittadini. Un nuovo scontro, dopo il braccio di ferro sui navigator. La battaglia a carte bollate, peraltro, replica il duello al comune di Salerno. Solo che, nel feudo deluchiano, era stato il municipio a portare al Tar il difensore civico. “Il dottor De Luca pretende di essere lui a esercitare i poteri sostitutivi sui Comuni e anche sulla Città metropolitana di Napoli per il mancato regolamento sulla partecipazione – afferma Giuseppe Fortunato -. L’articolo 136 del Testo unico sugli enti locali è chiaro e dà questi poteri sostitutivi al Difensore Civico regionale (e non al Presidente della Regione). Se il dottor De Luca ritiene davvero di essere lui competente a commissariare un Comune inadempiente o la stessa Città metropolitana di Napoli (per il caso del Difensore Civico metropolitano) perché non l’ha mai fatti tali commissariamenti?”. Fortunato domanda al governatore: “Perché non ha mai contestato i commissariamenti dei miei predecessori Bianco e d’Ippolito, illegittimamente nominati Difensori Civici? Forse perché non toccavano le tematiche di cattiva amministrazione che sto facendo emergere e risolvo?”. Per l’ombudsman campano “è ovvio che il dottor De Luca sostiene giudiziariamente una tesi assurda che crea solo confusione istituzionale. Si tratta di un’impugnazione che ha solo lo scopo di difendere amministrazioni inadempienti allineate e intralciare, così come in precedenti occasioni, l’azione del Difensore Civico a tutela dei cittadini”. L’istanza cautelare al Tar Salerno, su mandato del governatore, è firmata dagli avvocati dell’ente Giuseppe Testa, Almerina Bove e Tiziana Monti. L’atto è stato notificato a Fortunato ed al commissario ad acta Marialuigia Vitagliano. Al tribunale la Regione chiede la sospensione immediata, quindi l’annullamento nel merito di “atti non conosciuti” dal ricorrente, “se non per il tramite del ricorso avverso i medesimi proposto dal Comune di Sassano”. Tra questi, il decreto del difensore civico, con cui si nomina il commissario. Nel mirino pure il verbale di approvazione del regolamento comunale, deliberato da Vitagliano, annullando il regolamento adottato a luglio dal comune. De Luca considera l’incarico al commissario “una condotta gravemente lesiva” delle sue prerogative, oltre “che dell’autonomia istituzionale del Comune di Sassano”. Un atto ritenuto illegittimo, poiché – secondo la legge regionale – in tali casi il difensore civico avrebbe l’obbligo di chiederla a lui, quella nomina. Ma l’affondo di Palazzo Santa Lucia tende a ridimensionare la stessa figura dell’ombudsman. Un organo “con limitati compiti di segnalazione di disfunzioni amministrative, al quale – sostiene il ricorso – non può dunque essere legittimamente attribuita (…), la responsabilità di misure sostitutive che incidono in modo diretto e gravoso sull’autonomia costituzionalmente garantita ai Comuni”. Adesso la parola passa ai giudici.

Gianmaria Roberti

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