Giuseppe Aragno è il candidato di Potere al Popolo alle elezioni suppletive per il Settimo Collegio, che si svolgeranno a Napoli il prossimo 23 febbraio. Aragno è un noto studioso del movimento operaio, autore di numerose pubblicazioni che cercano di ricostruire la complessa storia del lavoro a Napoli e in Campania,
Professore Aragno, perché ha deciso di candidarsi?
I ragazzi e le ragazze di Potere al Popolo! mi hanno chiesto di essere il loro candidato per queste suppletive; personalmente avevo un po’ di dubbi legati all’età che avanza, ma poi mi sono guardato intorno e ho visto che anche questa volta c’era il rischio che non ci fosse possibilità di rappresentanza per un bel pezzo della nostra città, perché è davvero incredibile pensare che si possano promuovere gli interessi di lavoratori poveri, disoccupati, precari, quando ci si stringe in un abbraccio mortifero col PD, responsabile di buona parte dei mali che si soffrono oggi. Beh, allora non ho potuto tirarmi indietro. Mi sono candidato perché credo che ad oggi, seppure piccoli, siamo l’unica forza politica sincera, fatta da migliaia di giovani e giovanissimi che ogni giorno, in tutta Italia, praticano il mutualismo e la solidarietà lottando al fianco dei più deboli.
In caso di elezione, quali sono le prime iniziative che assumerà a Palazzo Madama?
La prima cosa che farò sarà lottare per la liberazione di Nicoletta Dosio che alla mia età, 74 anni, si trova in carcere da due mesi per aver difeso la propria terra da quel mostro chiamato TAV, così come dirò al ministro Lamorgese che è inutile parlare di antifascismo se non si straccia immediatamente il memorandum Italia-Libia e non si abrogano i decreti sicurezza (tutti, compreso quello del “democratico” Minniti). Sono troppi i migranti costretti alla tortura nei “lager” libici o a peggior fine a causa delle scelte prese da Minniti, rafforzate da Salvini e mantenute da questo Governo. Meglio di me l’ha detto Gino Strada: “c’è una logica fascista e razzista nell’opposizione ma anche nel Governo”. Voglio però anche essere la voce del Sud per battermi contro l’autonomia differenziata che trova il consenso tanto della Lega quanto del PD, il Sud non può essere imbrogliato ancora una volta, i lavoratori della Whirlpool, di Jabil, di Tirrenia, dell’ex Irisbus, della Treofan, della Novolegno, della miriade di call-centre, i rider e tanti altri aspettano soluzioni concrete che il governo Conte non ha mai avuto il coraggio di mettere sul tavolo.
Le suppletive di Domenica prossima. Si prospetta un forte astensionismo, perché le persone si allontanano dalle urne e dalla partecipazione democratica?
I cittadini si sentono traditi, illusi ed ingannati: sia centrodestra che centrosinistra prima hanno promesso il “cambiamento”, la “svolta”, ma una volta al governo non hanno fatto altro che implementare politiche di austerità, cioè tagli a sanità, scuola e università, pensioni. Hanno distrutto i diritti del lavoro e reso gli italiani sempre più poveri ed insicuri. Perché dovrebbero – e, aggiungo, dovremmo – avere fiducia in questi partiti? Al Sud due anni fa ha stravinto il Movimento 5 Stelle, ora è al governo da due anni e cos’è cambiato? Hanno aperto praterie a Salvini, accodandosi al suo razzismo che – si badi bene – non colpisce solo gli immigrati, ma anche gli “autoctoni”. Qualcuno ha letto i decreti sicurezza? Lo sa che un picchetto o un blocco stradale possono costare migliaia di euro di multe e anni di carcere? Da settembre, poi, hanno costruito un governo col PD. Qualcuno ha visto politiche espansive, aumento della spesa pubblica, la soluzione di una sola vertenza che interessi centinaia di lavoratori (a vostra scelta abbiamo Whirlpool, Mercatone Uno, ILVA, ecc.). Se applichi politiche contro il popolo, quel popolo poi ti abbandona e si rifugia nell’unico ambito in cui gli sembra di avere un minimo di controllo della situazione: quello privato.
Prof, in poche battute: cos’è la politica?
È quello che mi ha fatto innamorare della vita, quando nelle stanze degli archivi di storia andavo a mettere insieme pezzi, informazioni che mi aiutavano a restituire la vita di uomini e donne “normali” e che si sono impegnate una vita intera per consegnarci un paese e un domani migliore. Politica è essere al servizio, essere utili. Politica oggi per me fa rima con solidarietà, aiuto reciproco e mutualismo. Politica è fatti e pratiche, prima che parole e bei discorsi. Per questo sono orgoglioso di far parte di questa comunità – perché Potere al Popolo! è una comunità prima ancora che un’organizzazione politica. Perché ogni giorno nelle nostre case del popolo a Napoli e in tutta Italia, abbiamo aperto ambulatori popolari, camere del lavoro, doposcuola gratuiti e tanto altro. Penso che la linea d’azione dovrebbe essere: “Vieni con noi, partecipa, sii protagonista!”, e non “Non ti preoccupare, votami e ci penserò io”. Politica è un’opera di responsabilizzazione collettiva. Oggi, più di ieri, è sfida alla passività e alla rassegnazione. Per questo non possiamo far vincere il centrodestra e il nuovo centrosinistra, perché produrranno ulteriore disaffezione. E non solo alle urne, ma all’impegno per migliorare la vita nostra e di chi ci circonda.
Prof crede nel pericolo Salvini, al fascismo dietro l’angolo e alla “necessità” di costruire un “ampio fronte democratico antifascista” per combattere le destre?
L’onda nera è un’invenzione del centrosinistra, un surrogato del voto utile. Non esistono le condizioni storiche perché nasca un regime. Non ci sono lotte che possano impensierire il padronato, non c’è un pericolo bolscevico, non si hanno notizie di giornali e case del popolo bruciate e di parlamentari uccisi. C’è, al contrario, un massacro di diritti e un totale svuotamento del sistema democratico. Solo un idiota vorrebbe una dittatura. E Salvini non è idiota. È, questo si, l’alter ego di Minniti, sedicente anrifascista, che ha consentito il voto ai fascisti di Casapound. Qui non ci sono fascisti e antifascisti, ma due destre liberiste e una sinistra annichilita. Contro questa condizione drammatica si erge Potere al Popolo, che è destinato a crescere, perché è l’unica risposta a una necessità della storia: restituire al Paese una sinistra degna di questo nome. Credo che Salvini vada combattuto con tutte le nostre forze perché incarna una destra becera, razzista, xenofoba e sessista, per di più è un arrogante e sta ingannando molti facendo credere di essere dalla parte dei cittadini più deboli. Ma quando è stato al governo, sia in passato che tra il 2018 e il 2019 ha applicato le stesse politiche che hanno sempre e solo regalato soldi ai più ricchi, ai grandi imprenditori, agli evasori e ai criminali. Eppure se Salvini è arrivato al 30% la colpa è anche di quel centrosinistra che è stato responsabile delle politiche antipopolari del governo Monti, di Elsa Fornero. Il centrosinistra, più ancora del centrodestra, è stato il partito dell’austerity. Salvini deve il suo successo al Partito Democratico che col Jobs Act ha distrutto il mondo del lavoro, impoverendo le persone, facendole sentire ricattate e insicure; insomma, il PD ha alimentato la guerra tra poveri e Salvini non ha dovuto far altro che puntare il dito contro gli ultimi, contro chi è alla base della piramide sociale
Jobs Act, salario minimo, articolo 18, precarietà, salute, istruzione, lavoro: è ancora possibile la costruzione di un movimento ampio per i diritti collettivi, la giustizia sociale e cambiare lo stato delle cose presenti?
Non solo è possibile, ma è necessario, anzi inevitabile se non vogliamo ritrovarci in un Paese dove se non hai i soldi non puoi né curarti né andare a scuola. Dobbiamo difendere i diritti dei lavoratori, non solo reintroducendo l’articolo 18, ma tutelando quelle nuove forme del lavoro come i rider, i lavoratori della logistica e i giovani precari che pagano le conseguenze terribili del Jobs Act. Dobbiamo lottare per una sanità totalmente pubblica, gratuita ed efficiente; quello che De Luca e Zingaretti stanno facendo al sistema sanitario di Lazio e Campania è una vergogna, così finiremo come negli Stati Uniti. Infine dobbiamo abbassare l’età pensionabile, in Italia ogni anno muoiono più di mille persone mentre lavorano e tra questi la metà sono over 60. La giustizia sociale è l’anima della nostra Costituzione ma i governi di tutti i colori la usano come carta straccia.
Ciro Crescentini