Secondo la Dda, il clan camorristico Giugliano avrebbe promesso l’erogazione di denaro proveniente dall’affidamento di appalti pubblici per condizionare le preferenze di voto alle elezioni del settembre 2020
Il sindaco di Poggiomarino(Napoli), Maurizio Falanga e il vice sindaco Luigi Belcuore sono finiti stamane agli arresti domiciliari .Secondo le indagini della Dda, condotte dai carabinieri di Torre Annunziata, per la sua elezione – avvenuta nel 2020 con il centrodestra – si sarebbero spesi anche esponenti di un clan di camorra, che avrebbero esercitato la propria forza di intimidazione per condizionare il voto dietro la promessa dell’affidamento di appalti pubblici. Analoga misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri di Torre Annunziata nei confronti di Franco Carillo, ritenuto dalla Dda intermediario tra la politica e il boss Rosario Giugliano, a capo dell’omonimo clan locale.
E proprio dal vertice del clan, dal pentito Rosario Giugliano, lo scorso dicembre, erano arrivate le prime accuse nei confronti del sindaco. “Abbiamo partecipato alle elezioni comunali attraverso richieste di voti, attività di attacchinaggio e promozione di alcuni candidati”. Parola del boss che fu al servizio della Nuova Famiglia e fedelissimo di Pasquale Galasso, uno dei più noti capi della Camorra, le cui dichiarazioni – da collaboratore di giustizia – sono ancora utilizzate in molti processi.
Franco Carillo, che aveva fatto anche candidare la sorella, invece, avrebbe ricoperto il ruolo di ufficiale di collegamento tra la politica e il boss Rosario Giugliano, all’epoca dei fatti appena scarcerato, e anche di garante degli accordi presi assicurando con la vittoria delle elezioni al primo turno una quota degli appalti alla camorra e assunzioni nelle ditte a cui sarebbero andati, tra cui quelli per la metanizzazione, la ristrutturazione e gestione del cimitero.
Più volte, secondo quanto documentato dai carabinieri, Carillo ha incontrato il boss (che era in regime di libertà vigilata), per il giudice e la Dda “fungendo da emissario per conto del sindaco Falanga e del vice Belcuore”
Anche Belcuore, secondo i carabinieri, venne eletto in quella tornata elettorale grazie alla camorra e ottenne la carica di vice sindaco con delega ai lavori pubblici e al cimitero facendo anche in modo di far confluire alcuni appalti alla ditta di famiglia.
Secondo quanto emerso dalle indagini il boss Rosario Giugliano (che in questa inchiesta è indagato), controparte nell’accordo politico-mafioso, avrebbe esercitato la sua influenza criminale per orientare le elezioni alla coalizione creata da Carillo mettendo fuori gioco i candidati che potevano disperdere voti o compromettere il risultato concordato della tornata elettorale in cambio di quanto pattuito: l’affidamento di lavori e servizi pubblici e assunzioni.
Il sindaco Falanga vinse al primo turno la tornata amministrativa del settembre 2020 alla guida di una coalizione di centrodestra, ottenendo il 57,93% dei consensi contro il 42,07 del candidato di centrosinistra, il dem Giuseppe Annunziata.
“Una volta individuato il candidato sindaco della coalizione, nella figura di Maurizio Falanga, ed essendomi garantito l’appoggio di Carillo quale rappresentante dei moderati e di Luigi Belcuore quale esponente di Fratelli d’Italia, di fatto avevo il controllo della coalizione di centro destra e quindi della possibile amministrazione comunale“. A parlare della vicenda delle elezioni a Poggiomarino e degli accordi presi per condizionarle è il boss Rosario Giugliano, in un interrogatorio, che risale al 4 ottobre 2023, agli atti dell’inchiesta sul voto di scambio politico-mafioso a Poggiomarino, in occasione della tornata elettorale del 20 e 21 settembre 2020 su cui hanno indagato i carabinieri di Torre Annunziata e la Dda di Napoli. “Ebbi due incontri con Maurizio Falanga... – dice ancora il boss – gli illustrati le mie idee… lui fu subito d’accordo con me… gli incontri con Falanga erano stati preparati da Carillo… fui chiaro a dire che il mio aiuto passava dall’approvazione del Piano degli insediamenti produttivi a Poggiomarino, nonché dal progetto di riqualificazione del cimitero”. “Di fronte alla ritrosia di altri candidati a fare un passo indietro – afferma ancora Rosario Giugliano – e di convergere su Maurizio Falanga, che io avevo individuato come candidato migliore, intervenni in prima persona…”
“In campagna elettorale mi sono speso in prima persona con imprenditori, cittadini e parenti per imporre il voto a favore di Maurizio Falanga… ci tengo a precisare che quando io mi muovevo a Poggiomarino a sostegno di un certo candidato era palese che quella persona era in mia rappresentanza e quindi non aveva bisogno di fare uso di minacce per ottenere il voto” – ha affermato il boss Rosario Giugliano durante l’interrogatorio. “Pur non partecipando a riunioni di formazione della Giunta – ha detto ancora Giugliano agli inquirenti – ero costantemente informato di tutto da Franco Carillo… ricordo che si discusse molto sulla nomina dell’assessore ai lavori pubblici che mi stava più a cuore… Franco Carillo, che era il mio preferito, mi disse che non voleva esporsi troppo e suggerì il nome di Luigi Belcuore…“. “Nel corso di uno dei nostri incontri, Belcuore – ha detto ancora il collaboratore di giustizia – mi disse che avrebbe accettato l’incarico di assessore ai lavori pubblici se però gli veniva riconosciuta anche la carica di vice sindaco… mi spesi con Franco Carillo per farsi portatore di questa istanza e malgrado le resistenze delle altre forze politiche, passò questa mozione”