Regeni, fallisce vertice con inquirenti egiziani. Italia richiama ambasciatore

Consegnati alle autorità italiane i tabulati telefonici delle utenze egiziane in uso a due amici italiani di Giulio Regeni presenti a Il Cairo nel Gennaio scorso, ma non il traffico di celle. Materiale ritenuto insufficiente dai magistrati italiani

Sono stati consegnati alle autorità italiane i tabulati telefonici delle utenze egiziane in uso a due amici italiani di Giulio Regeni presenti a Il Cairo nel Gennaio scorso, la relazione di sopralluogo, con allegate foto del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, una nota dove si riferisce che gli organizzatori della riunione sindacale tenuta a Il Cairo l’11 dicembre 2015, cui ha partecipato Giulio Regeni, hanno comunicato che non sono state effettuate registrazioni video ufficiali dell’incontro. Tutti elementi che la Procura non ha giudicato sufficienti. Il vertice tra italiani ed egiziani sul caso Regeni si è risolto in un fallimento ed ora la collaborazione tra le autorità giudiziarie dei due paesi può considerarsi interrotta. Delusi inquirenti ed investigatori che non hanno ottenuto quanto richiesto agli omologhi egiziani.

La prima reazione: il Ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, ha disposto il richiamo a Roma per consultazioni dell’Ambasciatore al Cairo Maurizio Massari. In base agli sviluppi della riunione tra inquirenti “si rende necessaria  – comunica la Farnesina – una valutazione urgente delle iniziative più opportune per rilanciare l’impegno volto ad accertare la verità sul barbaro omicidio di Regeni”.

La delusione della delegazione italiana che ha preso parte alla due giorni di confronto è legata, come emerge anche da un comunicato emesso dalla Procura, dalla mancata consegna, tra l’altro, dei tabulati telefonici di una decina di utenze riconducibili ad altrettanti cittadini egiziani. Inoltre, secondo quanto si apprende , non sono state consegnate anche le richieste “relative al traffico di celle”. Tutti elementi ritenuti indispensabili dalla Procura di Roma.

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