Scoperto un vasto sistema corruttivo negli enti locali
Operazione anti corruzione nel mondo politico e della pubblica amministrazione a Trapani. I carabinieri coordinati dalla Procura trapanese stanno eseguendo 27 arresti, mentre altre 10 persone sono indagate a piede libero per numerosi reati contro la Pubblica Amministrazione, contro l’amministrazione della Giustizia nonché associazione a delinquere segreta. Il blitz e’ stato denominato ‘Artemisia’. Per gli stessi reati sono stati notificati anche 5 obblighi di dimora e una sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, nonché notificate altre 4 avvisi di garanzia ad altrettanti indagati. Le indagini dei militari coinvolgono esponenti politici e amministrativi di primo piano dell’isola, e sono iniziate nel 2015.
Tra gli arrestati numerosi esponenti politici e istituzionali della provincia di Trapani – Scoperto un vasto sistema corruttivo negli enti locali come il comune di Castelvetrano e l’Inps di Trapani. Tra gli arrestati, l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, esponente di Forza Italia, Francesco Cascio(nella foto), finito ai domiciliari, e’ accusato di violazione del segreto istruttorio e favoreggiamento nei confronti di un altro ex deputato regionale, Giovanni Lo Sciuto, nativo di Castelvetrano, anche lui ai domiciliari. Creata una super loggia segreta in grado di condizionare la vita politico-amministrativa. Le 27 persone arrestate sono accusate , a vario titolo, di corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere segreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione.
Molti indagati e arrestati appartenevano ad un’organizzazione massonica – Fulcro di questo sistema era Giovanni Lo Sciuto, ex deputato regionale in carica fino al 2017. Il politico avrebbe creato uno stabile accordo di corruzione con Rosario Orlando – già responsabile del Centro Medico Legale dell’ INPS fino al maggio 2016, poi collaboratore esterno dello stesso ente quale “medico rappresentante di categoria in seno alle commissioni invalidità civili”- che riusciva a corrompere, attraverso regalie ed altre utilità, nonché la sua intercessione con l’ex rettore Roberto Lagalla, oggi assessore regionale all’Istruzione e destinatario di un avviso di garanzia, per l’aggiudicazione di una borsa di studio a favore della figlia presso l’Università di Palermo. Da Orlando, l’ex deputato regionale otteneva in cambio la concessione di numerose pensioni di invalidità, anche in assenza dei presupposti previsti dalla legge. Arrestato anche il presidente dell’ente di formazione Anfe (Associazione nazionale famiglie emigrati), il 64enne Paolo Genco. Tra Genco e Lo Sciuto ci sarebbe stato uno “stabile accordo corruttivo”. Genco avrebbe infatti garantito “sostegno economico e raccolta di voti” per le candidature di Lo Sciuto: per quest’ultimo, secondo gli investigatori, sarebbe quindi nato un consenso popolare “strettamente connesso alle assunzioni presso l’Anfe. Lo Sciuto, infatti, sarebbe riuscito a ottenere assunzioni e appoggio elettorale, anche finanziario, in cambio di una “intercessione” al fine di “agevolare la concessione dei finanziamenti a favore dell’ente“. In qualità di deputato regionale e componente della commissione Cultura dell’Ars “si prodigava – sostengono gli inquirenti – per l’approvazione di delibere e progetti di leggi regionali a favore dell’Anfe”.
Gli arresti – In carcere anche il commercialista Gaspare Magro, di 53 anni, il 62enne Giuseppe Angileri, il 55enne Isidoro Calcara, il 58enne Salvatore Passanante, il 47enne Salvatore Virgilio, Giuseppe Berlino, di 40 anni. Ai domiciliari, oltre all’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio e all’ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante, di 55 e 43 anni, sono finiti anche: Maria Luisa Mortillaro (62 anni), Vincenzo Giammarinaro (59 anni), Adelina Barba (48 anni), Sebastiano Genna (68 anni), Giovanna Di Liberto (32 anni), Giuseppe Cammareri (53 anni), Vincenza Daniela Lentini (51 anni), Gaetano Salerno (41 anni), Antonio Di Giorgio (45 anni), Alessio Cammisa (43 anni), Antonietta Barresi (56 anni), Francesco Messina Denaro (57 anni), l’ex vicesindaco di Castelvetrano Vincenzo Chiofalo (64 anni), Tommaso Geraci e Luciano Perricone (64 e 43 anni). Cinque, invece, gli obblighi di dimora, riguardanti: Valentina Li Causi (32 anni), Filippo Daniele Clemente (32 anni), Arturo Corso (61 anni), Gaetano Bacchi e Zina Maria Sadusky Biondo (88 e 48 anni). Misura interdittiva, infine, per Giorgio Saluto, di 61 anni.