Indignazione in tutto il Mondo per il video sui soldati prigionieri torturati da militari ucraini

Immagini choc diffuse prima dai media statunitensi, in versione censurata, e che ora sta facendo il giro dei social, diffuso via Telegram e WhatsApp.

Indignazioni e proteste in tutto il mondo per il  video choc che mostra le immagini di soldati ucraini che sparano contro prigionieri russi con le mani legate, colpendoli alle gambe. A fare fuoco sembrano essere militari con la mimetica ucraina, alcuni dei quali indossano al braccio la fascia azzurra delle truppe di Kiev. Ad essere colpiti, invece, sono certamente militari che vestono divise russe.

Poco prima che emergesse il video, un altro filmato diffuso su Telegram ha mostrato i membri del discusso Battaglione d’Azov prendere diversi prigionieri dopo aver assediato il campo di Olkhovka. Alcuni dei soldati russi in video vengono spogliati e bendati.

La notizia è stata riportata dalla Cnn e sottolinea come i fatti siano avvenuti a Olkhovka, un insediamento nella città di Kharkiv a circa 20 miglia dal confine russo dopo la cattura di un gruppo di ricognizione russo.

Immediata la reazione di Mosca. “Il video che circola sui social in cui soldati ucraini maltrattano i prigionieri russi – anche sparando loro alle ginocchia, come riporta la Cnn – è la prova di torture e rappresenta “immagini mostruose” – ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov
Gli inquirenti russi esamineranno il video, ha sottolineato Peskov, che dovrà  essere valutato legalmente. Coloro che vi hanno partecipato dovranno essere ritenuti responsabili” – ha concluso.

Alla domanda sul video, un consigliere presidenziale ucraino senior, Oleksiy Arestovych, ha dichiarato in un’intervista pubblicata su YouTube che “il governo lo sta prendendo molto seriamente e ci sarà un’indagine immediata. Siamo un esercito europeo e non prendiamo in giro nostri prigionieri. Se questo si rivela reale, questo è un comportamento assolutamente inaccettabile”. In un briefing a parte, Arestovych ha aggiunto che i prigionieri vengono trattati “in conformità con la Convenzione di Ginevra, qualunque siano le tue motivazioni emotive personali”.

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