Francia,  200 barricate contro il carovita e la precarietà

La lotta autorganizzata dei precari 227 feriti, sette in modo grave

Sale il numero delle persone rimaste ferite oggi in Francia durante la mobilitazione contro il governo Macron indetta dal movimento dei ‘gilet gialli’. Secondo le stime del ministero dell’Interno sono 227 le persone rimaste ferite, sette in modo grave. Tra questi vi è anche un poliziotto in motocicletta, investito da un veicolo mentre inseguiva una moto. Lo si è appreso da fonti di polizia. Il veicolo non era coinvolto nella mobilitazione. L’agente ha subito multiple fratture ed è stato ricoverato.

 

Intanto, in molte località non sono ancora finite le proteste, che durante la giornata hanno portato ad oltre 2 mila assembramenti e posti di blocco in tutta la Francia, da Parigi fino alle più piccole cittadine. Secondo il ministero in serata sono attivi oltre 200 posti di blocco condotti dai partecipanti alla protesta avviata contro il rincaro dei prezzi della benzina.

In alcune località i ‘gilet gialli’ hanno espresso l’intenzione di continuare la mobilitazione per tutta la notte.

Il ministero dell’Interno francese ha poi aggiornato la stima dei partecipanti alla mobilitazione nazionale dei ‘gilet gialli’, parlando di 283 mila partecipanti. In precedenza aveva parlato di oltre 249mila manifestanti in tutta la Francia.

Ma chi sono questi “gilets jaunes”, “gilet gialli”? E’ un movimento autorganizzato che si è mobilitato con attività di diffusa mobilitazione sui territori utilizzando in modo efficace i social.  Partita come protesta contro l’aumento dei prezzi del carburante (il nome indica i giubbini fluorescenti gialli per la sicurezza stradale), ma che flirta con altri argomenti di contestazione: contro il calo del potere d’acquisto, contro le tasse in generale, anche contro misure per le pensioni, insomma, contro.

Il movimento è partito sui social media, con video, messaggi Facebook, tweet che ne hanno chiamati molti altri, per allargarsi a macchia d’olio. Nel giro di un paio di settimane sono emersi portavoce spontanei, o piuttosto dei promotori, e si è arrivati in tempi brevissimi alla mobilitazione sul terreno vista oggi.

Per la giornata odierna molte manifestazioni dei “gilets gialli” erano state annunciate, ma i primi numeri forniti dal ministero dell’Interno hanno velocemente superato le previsioni: 2.000 raduni rispetto ai 1.500 attesi alla vigilia e almeno 124mila persone mobilitate a metà giornata, secondo fonti della polizia citate da Libération.

La collera degli automobilisti francesi è alimentata da tre settimane dall’innalzamento dei prezzi del carburante. Il governo per il 2019 annuncia nuove accise per finanziare la transizione ecologica: saranno aggiunte tasse per 6,5 centesimi per litro di gasolio e 2,9 centesimi per litro di benzina. Il carburante in Francia costa meno che in Italia (in media a fine ottobre un litro di benzina a 95 ottani veniva 1,51 euro alla pompa) ma i prezzi sono aumentati rispettivamente del 14% e del 22% in un anno, dando la stura alle proteste.

Il primo invito a manifestare il 17 novembre è arrivato su Facebook, lanciato dieci giorni fa da due camionisti della regione Seine-et-Marne. L’evento proposto, “Blocco nazionale contro l’aumento del carburante” è rimbalzato sui social e ha presto raccolto 200mila persone interessate a partecipare. Altre iniziative sono state lanciate parallelamente, gli organizzatori, secondo Liberation, si sono in alcuni casi coordinati ed è stato creato un sito per registrare tutte le azioni messe in campo per oggi, con una mappa interattiva per individuare le proteste più vicine ad ogni utente.

 

 

Il movimento non ha colori politici dichiarati, ma una delle figure più in vista della protesta è Fabien Buhler, esponente del partito Debout la France che fa capo a Nicolas Dupont-Aignan, di tendenza sovranista. Secondo molti analisti, in realtà Buhler è semplicemente salito sul carro della protesta, ma i suoi video hanno fatto da cassa di risonanza per i gilet gialli.

Per il presidente Macron si apre così un nuovo fronte. Il governo oggi ha dichiarato “un alto livello di inquietudine” per le violenze che hanno accompagnato le azioni di blocco stradale – una manifestante morta, tre persone in condizioni gravi e decine di feriti più lievi – e ha parlato di “alcune persone piuttosto vendicative”, che hanno convinto le forze dell’ordine a usare i gas lacrimogeni e procedere ad arresti.

 

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