Campania, reddito di cittadinanza: le coop pronte a collaborare

Decisivi il coinvolgimento delle parti sociali e la riorganizzazione dei Centri per l’Impiego

La rete delle cooperative sociali campane esprime una valutazione positiva sul Reddito di Cittadinanza e la disponibilità ad assumere un ruolo gestionale per creare una buona occupazione. “Pronti a svolgere il nostro ruolo per la gestione del Reddito di Cittadinanza come strumento di politica attiva. Confermiamo la nostra disponibilità a collaborare con i centri per l’impiego per attivare azioni formative finalizzate alla creazione di posti di lavoro – sottolinea Sergio D’Angelo(nella foto in basso), direttore Gesco, gruppo di imprese sociali – La Gesco ha già sperimentato positivamente azioni miranti alla riqualificazione e alla stabilizzazione occupazione. Il laboratorio-ristorante Il Poggio, per esempio, impiega oltre 60 persone, di cui circa 50 adolescenti e giovani, alcuni provenienti da situazioni di disagio, immigrati e ragazzi con sindrome di Down, molti diplomati in istituti alberghieri napoletani- evidenzia D’Angelo – E abbiamo stipulato contratti a tempo indeterminato senza alcun problema”.

 

D’Angelo valuta  positivamente la possibilità di utilizzare un beneficio addizionale di sei mensilità del Rdc, entro i primi 12 mesi di fruizione del beneficio, per chi vuole avviare un’impresa cooperativa. “Adesso auspichiamo una rapida trasformazione del decreto in legge  che dovrà stabilire le modalità di richiesta del beneficio, che a nostro parere dovrebbe essere accompagnata da un progetto di impresa credibile in modo da non sprecare risorse – sottolinea ancora –  Un obiettivo che può essere garantito dagli investitori istituzionali specializzati nella promozione di società cooperative, come i fondi mutualistici delle associazioni cooperative”.

 

Proposte, obiettivi concreti  che si possono realizzare e raggiungere affrontando  i nodi più critici, come la riorganizzazione e il potenziamento dei Centri per l’impiego e la responsabilizzazione  delle associazioni di rappresentanza sociale per favorire la più ampia socializzazione delle offerte di lavoro, in modo da non rendere vane le risorse investite per il Reddito di Cittadinanza e il rilancio delle strutture pubbliche.

Bisogna rendere protagonisti i territori attraverso la nascita di cooperative che gestiscono sul campo pezzi di bisogni e pezzi di problemi dal territorio. Significativa l’esperienza  delle cooperative di comunità che ha prodotto risultati positivi in alcune città italiane. L’esperienza di  cooperative   che si fanno carico di affrontare pezzi di problemi di welfare, di valorizzazione turistica, di recupero ai fini turistici ed economici di alcuni pezzi del territorio. Il reddito di cittadinanza potrebbe essere trasformato in  una quota investita, capitalizzata dai soci dentro un laboratorio, un’ impresa sociale autogestita per valorizzare il territorio.

                                                                                                                           Ciro Crescentini

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