Attacco a Parigi, identificato l’attentatore degli Champs Elysées: fermate tre persone legate a lui

Si chiama Karim l’uomo che ha ammazzato un poliziotto e ne ha feriti altri due: era conosciuto dall’intelligence per la sua radicalizzazione. Nel 2001 sparò a due agenti e fu condannato a 15 anni di carcere

Tre persone considerate a lui vicine, probabilmente parenti, sono in stato di fermo. L’uomo che ha ammazzato un poliziotto e ne ha feriti altri due ieri nel centro di Parigi prima di essere ucciso è stato identificato. Si chiama Karim, ma il suo nome completo per il momento non sarà rivelato. Aveva 39 anni ed era conosciuto dall’intelligence francese per la sua “radicalizzazione”. Secondo l’emittente Bfmtv era stato precedentemente condannato a 15 anni di carcere per aver sparato a due agenti di polizia nel 2001. Il quotidiano Le Parisien afferma invece che sulla base dei documenti trovati nella vecchia Audi A4 color argento da cui il killer è sceso per attaccare una camionetta della polizia si chiamerebbe Karim Cheurfi, avrebbe 39 anni e nel 2003 era stato condannato a 20 anni di reclusione per aver tentato di uccidere tre uomini, inclusi due agenti, nel 2001 a Roissy-en-Brie. L’antiterroismo sta perquisendo la sua casa nell’area di Seine-et-Marne mentre nell’auto sarebbero stati trovati un fucile a pompa e armi bianche, tra cui un coltello da cucina. Nella vettura c’erano anche un Corano e fogli scritti inneggianti all’Isis, così come messaggio di sostegno allo Stato islamico sarebbero stati ritrovati accanto al cadavere. Si indaga anche sulla pista belga per cercare complici del terrorista. Le autorità francesi, su indicazione dei servizi del Belgio, hanno diramato questa mattina un mandato di ricerca nei confronti di  Youssouf el Osri. Il sospettato si è però presentato spontaneamente al commissariato di polizia di Anversa per dimostrare la sua estraneità. “Attualmente non c’è nessun legame tra l’attacco di Parigi e il nostro paese”, ha scritto su Twitter il ministro dell’Interno belga, Jan Jambon. “Non abbiamo alcuna informazione su un legame con il Belgio”, ha confermato il ministro della Giustizia, Koen Geens.

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