Strage via D’Amelio, ergastolo ai boss Madonia e Tutino in primo grado: ma la verità è ancora lontana

Processo Borsellino quater a Caltanissetta: Madonia sarebbe stato uno dei mandanti della strage, mentre Tutino avrebbe partecipato proprio alla fase esecutiva. Per i “falsi” pentiti Francesco Andriotta e Calogero Pulci – la cui testimonianza aveva portato alla condanna di sette persone innocenti, poi scarcerate – è stata comminata una pena di 10 anni di reclusione. Prescrizione per Vincenzo Scarantino, accusato di aver depistato le indagini

Un primo passo verso la presunta verità. Ma la strada per diradare la nebbia è ancora molto lunga. Nell’ambito del processo “Borsellino quater” la corte d’assise di Caltanissetta ha condannato all’ergastolo i boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino per la strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992, in cui hanno perso la vita il giudice palermitano e cinque agenti della sua scorta.
Madonia sarebbe stato uno dei mandanti della strage, mentre Tutino avrebbe partecipato proprio alla fase esecutiva.
Per i “falsi” pentiti Francesco Andriotta e Calogero Pulci – la cui testimonianza aveva portato alla condanna di sette persone innocenti, poi scarcerate – è stata comminata una pena di 10 anni di reclusione.
I giudici hanno invece dichiarato estinto per prescrizione il reato di Vincenzo Scarantino, accusato di aver depistato le indagini. All’uomo la corte ha infatti riconosciuto la circostanza attenuante di essere stato indotto a fare false accuse.

(Foto/Video 19luglio1992)

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