Napoli, a Scampia disoccupati e comitati ripuliscono le Vele: “C’è diritto a vivere in luoghi dignitosi”

In azione i senza lavoro e gli abitanti: ripuliti sottoscala e garage. I disoccupati si candidano alla gestione, la manutenzione e al rifacimento delle strutture pubbliche come le strade, parchi, giardini, impianti sportivi. Un elenco di obiettivi e di proposte saranno illustrate domani mattina all’assessore comunale al lavoro, Enrico Panini

A Scampia, i comitati di lotta dei disoccupati, il Comitato Vele, il Cantiere 167 e gli abitanti delle Vele hanno organizzato lo “sciopero alla rovescia”, una spiazzante forma di mobilitazione e di lotta che sta raccogliendo vaste adesioni e consensi tra le persone abitanti nel quartiere. Le foto si commentano da sole. Nel giro di poche ore, i senza lavoro e i cittadini hanno ripulito i sottoscala, i garage delle Vele. Strutture che da mesi versavano in condizioni di assoluto degrado, carenti di manutenzione. I senza lavoro si candidano alla gestione, la manutenzione e al rifacimento delle strutture pubbliche come le strade, parchi, giardini, impianti sportivi. Un elenco di obiettivi e di proposte saranno illustrate domani mattina all’assessore comunale al lavoro, Enrico Panini.

 

“Con lo sciopero alla rovescia, l’autogestione e la pulizia abbiamo restituito alla comunità dei beni pubblici inutilizzabili – spiegano i disoccupati – Puntiamo alla crescita di un movimento capace di lottare contro la disoccupazione e di strappare, stanziamenti e investimenti finalizzati a interventi di miglioramento del territorio, dei trasporti, delle infrastrutture. I disoccupati, il popolo delle Vele stanno dando un’altra lezione sociale e politica, agli organi preposti e a chi dovrebbe garantire una programmazione della manutenzione e delle pulizie – aggiungono i senza lavoro – rivendichiamo il diritto ad avere un’abitazione dignitosa, il diritto di vivere da persona e non da cavia umana”. Significative, belle, le parole dei proletari di Scampia. “Ci sono stati momenti nei quali la vita ci è andata così stretta, e momenti nei quali abbiamo affrontato la strettoia della vita, controcorrente senza alcuna ancora di salvataggio – evidenziano – Abbiamo lottato contro molte, troppe ingiustizie, abbiamo dovuto fare i conti con i nostri errori, quelli che per molti diventano tragici, o al massimo se si è fortunati, diventano insegnamenti, la cosiddetta scuola di vita – sottolineano ancora – La scuola di vita, che più volte ci ha sbattuto contro quel muro invalicabile dell’indifferenza, di chi ci guardava nascondendosi dietro un mare di pregiudizi. Negli errori di un’adolescenza difficile, complessa, quanto affascinante, abbiamo irrobustito le nostre anime, forgiato le nostre coscienze. Nel deserto della strada ci siamo smarriti, ma tutte le volte ci siamo ritrovati, feriti, con cicatrici che ancora oggi sanguinano”.

 

 

Obiettivi, programmi di lotta finalizzati, finalizzati al cambiamento, al radicale superamento dello stato delle cose presenti. “Nei giorni peggiori sognavamo di notte, un lavoro, una casa, era un sogno e nei sogni ci si può immaginare il meglio, senza limiti, senza barriere – affermano i senzalavoro di Scampia – Oggi, come nei giorni peggiori, ci siamo ritrovati giù alla vela, dove il deserto della strada è ancora più arido, ancora più complicato, abbiamo ripulito gli spazi dove da piccoli giocavamo senza limiti, insieme, proprio come nelle notti dei sogni, ci siamo ritrovati, per riprenderci tutto quello che la vita ci ha tolto per troppo tempo, la possibilità della normalità divenuta illusione. Non ci fermeremo – concludono i comitati di lotta – Lotteremo anche attraverso nuove metodologie di lotta, per dimostrare, a chi per troppo tempo ha avuto le mani sugli occhi, che i figli delle Vele, hanno pagato per troppo tempo le mancanze di uno stato, mai presente”.

Ciro Crescentini

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