A Pasqua in tavola tornano i dolci fatti in casa

Sei famiglie su dieci puntano sulle antiche tradizioni locali

Non è Pasqua senza uova per i bambini e senza colombe e per noi campani senza pastiera. Ma la Pasqua 2019 a dispetto di quelle degli anni passati sembra far registrare un ritorno al passato. Un ritorno alle antiche tradizioni culinarie. Un ritorno alla preparazione dei dolci in casa, così come facevano le nostre nonne. In quasi sei famiglie su dieci (59%) quest’anno, infatti, c’è chi prepara in casa i dolci tipici della Pasqua nel rispetto delle tradizioni locali. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè che evidenzia un prepotente ritorno al fai da te rivolto soprattutto alla riscoperta delle ricette territoriali. Un fenomeno al centro dell’iniziativa della Coldiretti nel weekend alla vigilia della settimana Santa, tradizionalmente dedicata alla preparazione delle specialità pasquali, al Mercato di Campagna Amica in via San Teodoro 74 a Roma con la sfilata dei dolci tipici pasquali da Nord a Sud Italia con i consigli degli agrichef. La preparazione casalinga dei piatti tradizionali delle feste è infatti – sostiene la Coldiretti – una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne e all’interno delle mura domestiche si svolge il rito della preparazione di specialità alimentari caratteristiche della Pasqua e destinate spesso a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno. Se tra i più piccoli ad essere preferite sono le uova di cioccolato, per le persone adulte la Pasqua è – sottolinea la Coldiretti – una ghiotta occasione per riscoprire sapori del passato conservati nelle specialità regionali preparate sulla base di ricette della tradizione e che nascondono spesso segreti familiari che le rendono inimitabili. Dalla Cuzzupa calabrese, dolce di antica origine orientale che simboleggia la fine del digiuno di quaresima alle Scarcelle pugliesi, biscotti decorati, farciti con un uovo sodo, il cui nome potrebbe ricondurre proprio alla necessità di scarcerare l’uovo dal dolce. E ancora in Abruzzo ci sono gli scenografici Cavalli e Pupe, biscotti a base di pasta frolla che ospitano un uovo sodo attorno alla pancia. In Friuli Venezia Giulia – prosegue la Coldiretti – si gusta la Pinza, una sorta di brioche non molto dolce. In Campania spopola la Pastiera, un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia d’arancio mentre in Lombardia un must è rappresentato dalla Resca che in dialetto comasco vuol dire lisca di pesce proprio perché ha l’aspetto di una grossa pagnotta a spina di pesce. In Piemonte invece – continua la Coldiretti – a Pasqua non si può non gustare lo squisito Salame del Papa, un goloso salame di cioccolato a base di burro, uova. Nelle case degli Altoatesini a Pasqua è presente un pane pasquale all’anice conosciuto con il nome tedesco di Osterfochaz, mentre in Sardegna – informa la Coldiretti – si trova le Pardulas, stupende e soffici dolcetti a base di formaggio. Ancora oggi nelle Marche le “vergare” iniziano a impastare le Ciambelle chiamate “strozzose” il giorno della passione di Cristo per farle riposare e cuocere il giorno di Pasqua, così come occorrono due giorni per preparare in Ciociaria, la morbida Pigna pasquale che è anche – fa sapere la Coldiretti – il dolce tipico della Resurrezione cristiana in Molise. In Toscana regna sovrana la Schiacciata Pisana che è un pane dolce dall’inconfondibile aroma di anice. In Umbria immancabile a Pasqua, secondo la mappa Coldiretti è la squisita Ciaramicola un dolce tipico con alchermes, meringa e zuccherini colorati. E in Veneto ci sono le Brassadele, dolci amati dai Veronesi la cui forma ricorda in qualche modo la corona di spine portata da Gesù. Vengono dalla Basilicata – segnala la Coldiretti – le Pannarelle, simili alle scarcelle pugliesi. In Emilia-Romagna si degusta il Bensone o Belsòn è uno dei dolci più antichi e tipici della tradizione modenese. Nella sfilata dei dolci pasquali regionali della Coldiretti la splendida Sicilia con la Cuddura cu l’ova, antica preparazione pasquale che al suo interno contiene uova sode intere. L’offerta quest’anno – conclude la Coldiretti – si è anche arricchita della prima Colomba 100% italiana ottenuta utilizzando farina di grano “Giorgione” selezionato, coltivato, raccolto e macinato in Italia e zucchero tutto nazionale.

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