Censura Rai al Concertone, scoppia il caso Fedez: “Ecco le prove”

Il monologo del cantante in favore del Ddl Zan, contenente frasi omofobe di esponenti leghisti. In un video pubblicato su Twitter le pressioni della terza rete per non diffondere i nomi. Alla fine la spunta lui, ma sul palco deve assumersi ogni responsabilità

Un caso di tentata censura, nella Tv di Stato. E le prove sono messe su Twitter da Fedez. Al Concertone del primo maggio scoppia il caso, sul terreno più scivoloso: il Ddl Zan, la proposta di legge anti omofobia, approvata alla Camera, ma ferma al Senato.  Nel mirino del cantante la Lega, per l’ostilità alla riforma. Traspare grande imbarazzo dalla Rai. Prima c’è la smentita, con una nota di Rai3, condivisa dall’ad Fabrizio Salini. Poi la nota del presidente Marcello Foa, per spiegare che il testo di Fedez non era stato sottoposto alla sua approvazione, come è consuetudine. Infine Rai3, messa alla berlina dall’artista, che a tarda serata pubblica un video in cui riprende una telefonata con la vice direttrice della rete, e con i suoi collaboratori. Nelle immagini si sente chiaramente la richiesta di evitare riferimenti. Oggetto del contendere, una lista di frasi omofobe pronunciate da esponenti leghisti, con tanto di nomi dei diretti interessati. Alla fine, Fedez va sul palco, e fa il suo monologo, così come lo aveva preparato. Ma in avvio deve chiarire: “Me ne assumo ogni responsabilità”. Una pessima pagina della tv pubblica, pagata dal contribuente.

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