Referendum, il governo vuole rinviare ancora per il terremoto

Alfano: “Non faremo richieste ma se una parte dell’opposizione fosse disponibile sarebbe un gesto da prendere in altissima considerazione”. No di Forza Italia

Non gli bastava aver concepito la campagna referendaria più lunga della storia e aver posticipato fino all’ultimo la data della consultazione. Ora il governo vuole ancora spostare il referendum. Ma non lo dirà ufficialmente: aspetta che la richiesta arrivi dall’opposizione. Non tutta chiaramente: quella che ha maggiori affinità elettive con l’esecutivo Renzi. “Il governo – spiega il ministro Alfano ai microfoni di Rtl, parlando del terremoto – non farà alcuna richiesta di rinviare il referendum ma qualora una parte della opposizione fosse disponibile a valutare un’ipotesi di questo genere io sono convinto che sarebbe un gesto da prendere in altissima considerazione”. Dunque, per bocca di quello che è, a tutti gli effetti, uno dei suoi principali esponenti, il governo lancia l’idea del rinvio. Chi è il destinatario del messaggio?

“Ritengo che – aggiunge Alfano – la cultura di governo e la posizione politica di un movimento come Forza Italia che sta nel Partito Popolare Europeo e che è guidato da qualcuno che ha dovuto subire anche dei terremoti durante la propria gestione del Paese, mi riferisco a Berlusconi e L’Aquila, conosce bene quanto diventi prioritario rispetto a tutto, quanto diventi indispensabile recarsi sui luoghi del sisma, e quanto anche dal punto di vista dello spirito pubblico diventi difficile una campagna elettorale che separa un Paese che invece ha bisogno di essere unito”.

Ma a gelare il ministro degli interni arriva la risposta dei berluscones. “Ipotesi folle” dichiara Renato Brunetta. “In merito all’assurda ipotesi su un fantomatico rinvio del referendum confermativo – afferma il capogruppo alla Camera – la posizione di Forza Italia è chiara e cristallina: rinviare la consultazione costituzionale sarebbe da folli e irresponsabili. Non siamo disponibili a prendere in considerazione ipotesi che vanno annoverate sotto la voce fantapolitica”. E rincara Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi: “L’Italia – scrive su Facebook – è paralizzata da mesi da una campagna elettorale permanete voluta dal governo su queste riforme: è giunto il momento che gli elettori si esprimano”.

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