Sempre gravissimo il sovrintendente Barbato. Senza sosta le ricerche dell’uomo che gli ha sparato a Fuorigrotta

NAPOLI – “Quando ci sarà una svolta lo renderemo pubblico”. E’ palpabile il fastidio nella polizia, espresso dalle parole del questore Guido Marino. Mentre il sovrintendente Nicola Barbato (nella foto) lotta sempre tra la vita e la morte in un letto del Loreto Mare, sono ore di grande tensione tra i colleghi. Spia di un malessere latente e più lontano, che coinvolge non solo le divise napoletane. Marino è stato costretto a smentire ancora le voci sull’arresto di L.R., indiziato di aver sparato all’impazzata in via Leopardi giovedì sera, davanti alla folla. Voci circolate ieri sera e stamattina, divulgate anche da alcuni poliziotti sui social network. E’ scomparsa la pagina Facebook gestita da alcuni appartenenti alla polizia che ieri aveva diffuso la foto e le generalità del ricercato, con tanto di targa della vettura. Dati diffusi a gran velocità sul web, contro la volontà degli investigatori, nelle delicate fasi di questa indagine coperte da segreto. “Dobbiamo smetterla di dire che lo Stato è assente, basta con queste idiozie – insorge Marino – C’è un nostro poliziotto in fin di vita, a me interessa che torni fra noi”. Il numero uno di via Medina usa parole dure, dando corpo a quanto cova tra i suoi poliziotti. Anche per rispondere a chi critica la strategia degli inquirenti. “Serve un po’ meno retorica e più consapevolezza che la città non va lasciata in mano a quattro rifiuti umani, parassiti e deficienti che vanno sparando terrorizzando le persone perbene. Le indagini non hanno avuto tregua, siamo impegnati nelle ricerche”. Non manca però la solidarietà dei cittadini. Questa mattina sotto il palazzo della Questura c’è stata una vera e propria “catena umana” promossa dal Fai e dai commercianti.

MATTARELLA AL LORETO MARE – Oggi pomeriggio, appena giunto a Napoli in visita ufficiale, Sergio Mattarella si è recato al Loreto Mare in visita a Nicola Barbato e ai familiari