
Tensione al termine del convegno sul masterplan del litorale Domitio Flegreo. Una delegazione dei vincitori di selezione chiede di parlare con il governatore, ma lui rifiuta ancora: “Non mi faccio imporre dialoghi da nessuno. Basta buffonate, rivolgetevi ad Anpal”. E loro: “Si discute di lavoro per i giovani campani, noi vorremmo restare nella nostra terra ma non possiamo neppure esporre le nostre ragioni”
“Basta con le buffonate!”. E Vincenzo De Luca sbatte in faccia ai navigator campani la porta dell’auto, dinanzi alla richiesta di un incontro. L’ennesima, di nuovo respinta. Come gli inviti a firmare la convenzione con l’Anpal, per assumere i 471 vincitori di selezione. Si chiude in modo burrascoso la passerella del governatore a Castel Volturno, per presentare il masterplan del litorale Domitio Flegreo. Un progetto di rigenerazione di cui la Regione si vanta, con l’occhio alla campagna elettorale, e De Luca lanciato verso le regionali di primavera. Ed erano già copiosi gli applausi al presidente, al Centro di aggregazione e legalità. La platea eccitata dalla girandola di numeri promettenti: proposte da 4 miliardi di euro arrivate da imprenditori, una previsione di 20-30mila posti di lavoro. Una chiusura di convegno volando alto, per il governatore. Il regalo all’uditorio della “speranza di un governo che ragiona da qui a 20 a anni, a 30 anni, per intere generazioni e non per dieci voti in più o in meno per una campagna elettorale”. E infine la raccomandazione: “Facciamo vedere queste cose puntuali che realizziamo, e vedrete che quando avremo davanti agli occhi le immagini della trasformazione urbana, ci sarà entusiasmo, e ci sarà anche lavoro per migliaia di ragazze e ragazzi”. Ma prima della standing ovation finale, l’idillio si rompe. Tra il pubblico si alza Fabrizio Greco, uno dei navigator campani. I mantra deluchiani come “generazioni” e “giovani” gli hanno regalato un assist insperato. “Presidente – dice Greco – vogliamo vivere qua e resistere qua al posto di emigrare, ci ascolti un secondo. Siamo da tre mesi sotto la Regione, abbiamo vinto un concorso. La Regione non paga nulla, paga tutto l’Anpal”. Nella sala cala il gelo, ma De Luca non si fa irretire dal blitz. “Voi dovete essere educati – risponde a brutto muso-, non dovete fare sceneggiate e già quello che avete fatto mi impedisce di parlare. Dovete fare le persone serie. Io non sono abituato a farmi imporre i dialoghi da nessuno, è chiaro?”. Poi il governatore scende dal palco e guadagna l’uscita, dirigendosi a passo svelto verso l’auto di servizio. Ma la delegazione di navigator non si arrende, e insiste nel richiedere un colloquio. “Abbiamo chiesto di parlare diverse volte – ricorda uno di loro-, abbiamo protocollato anche una domanda”. Ma De Luca non si commuove. “Dovete parlare con chi ha fatto la selezione, state dicendo stupidaggini- ripete-. Con me non parla chi fa queste buffonate”. La portiera dell’auto si apre, ma Fabrizio Greco fa un ultimo tentativo: “Abbiamo una soluzione, ci ascolti”. La replica però è invariabile: “Basta buffonate”. E la vettura della Regione sgomma via, rabbiosa.
I navigator: “Chiedevamo di concederci 5 minuti, ma ripeteremo la richiesta”
La richiesta era “di poter avviare un dialogo in grado di sbloccare finalmente la vicenda che da quasi tre mesi ci impedisce di iniziare a lavorare nei Centri per l’Impiego regionali”. In una nota, i navigator forniscono la loro versione sull’accaduto. “Le immagini riprese dai cronisti in sala – spiegano – hanno emblematicamente registrato il clima di totale chiusura che il Presidente ancora una volta ci riserva, rifiutando seccamente di avviare un qualsivoglia confronto con noi, malgrado le numerose richieste di incontro protocollate presso gli uffici della Regione e della Prefettura”. Non manca un accento di rammarico. “In tutta onestà, ci è dispiaciuto che il governatore della nostra Regione – affermano -ci abbia voltato le spalle, mentre gli si chiedeva di concederci 5 minuti del suo tempo. Ci dispiace soprattutto prendere atto del rifiuto ad un confronto per risolvere un problema che coinvolge 471 vincitori di una pubblica selezione che non possono lavorare a causa di una sua assurda e ingiustificata presa di posizione”. Ma l’esperienza di oggi non scoraggia i navigator, che dichiarano di credere “nel dialogo con le Istituzioni”. E questo malgrado il “definire ‘sceneggiate’ le nostre richieste” denoti “un insopportabile sovvertimento di valori e principi costituzionali”. Pertanto, l’episodio va in archivio. “Chiederemo ancora al Presidente De Luca di incontrarci- annunciano-, lo faremo sempre in maniera civile e rispettosa del suo ruolo, e continueremo finché non deciderà, come rappresentante delle Istituzioni, di sedersi ad un tavolo per risolvere un problema di cui lui è una delle cause principali”. È una promessa, ma forse per De Luca una minaccia.
Gianmaria Roberti