Riceviamo e pubblichiamo integralmente
Con l’entrata in vigore a inizio mese dell’obbligo vaccinale per gli over 50, dal 15 febbraio i lavoratori che non accetteranno di piegarsi alla vaccinazione e ai provvedimenti governativi sul lasciapassare saranno sospesi dal lavoro senza salario, come è già avvenuto per i lavoratori di sanità, scuola e di altre categorie.
Questo ennesimo ricatto non ha nulla di sanitario. Anche chi ha seguito scrupolosamente le indicazioni del governo, di fronte a vaccinati che si contagiano e contagiano e a un numero di morti simili a quelli di un anno fa, comincia a sospettare che la divisione costruita con cinismo tra vaccinati e non sia servita, serva e servirà solo a indebolire e azzerare la difesa di classe contro i capitalisti.
L’obiettivo vero del governo è, infatti, quello di imporre alla stragrande maggioranza della popolazione una restrizione sempre più marcata degli spazi di libertà personale, sindacale, politica e persino delle normali relazioni sociali. Un disciplinamento e un controllo asfissiante di cui il green pass costituisce solo un primo strumento per passare al passaporto digitale, strumento per registrare ogni attività di ciascun cittadino che permetterà allo stato di decidere quali attività permettere e quali vietare a chi non obbedisce alle sue disposizioni. Così si potrà procedere senza intralci a nuovi attacchi alle condizioni di vita e di lavoro degli sfruttati.
Già ne vediamo le premesse: miliardi ai grandi capitali finanziari e industriali in nome della ricostruzione dell’economia, che saranno utilizzati per accelerare processi di ristrutturazione con enormi esuberi e aumenti nello sfruttamento dei lavoratori; sblocco dei licenziamenti con centinaia di migliaia di espulsioni e ulteriore diffusione del lavoro precario; aumento delle bollette e dei prezzi dei beni di prima necessità mentre i salari restano inchiodati al palo; smantellamento ulteriore della medicina territoriale (al quale contribuiscono generosamente le sospensioni dei renitenti al vaccino e il trasferimento del personale sanitario nella vaccinazione di massa) e ulteriore mortificazione di una scuola ridotta a sfruttare (e uccidere) i giovani nell’alternanza Scuola/lavoro;la sempre più dura repressione degli studenti e dei lavoratori combattivi in lotta per la difesa del posto di lavoro e il divieto dei cortei, ancora una volta “giustificato” in nome dell’”aumento dei contagi”.
La possibilità di tornare a difendere efficacemente le proprie condizioni di vita e di lavoro è strettamente legata alla lotta contro la gestione autoritaria e militarizzata della pandemia. Occorre perciò rompere questa gabbia cheprogressivamente ci stanno costruendo intorno.
Nei mesi scorsi, a partire dall’imposizione dell’obbligo del green pass, nelle piazze italiane, e non solo, si è sviluppato un poderoso movimento di opposizione alla svolta autoritaria dello Stato. Solo in alcuni casi, come quello dei portuali di Trieste e di altre città, i lavoratori si sono mossi in maniera solidale e organizzata suscitando consensi e speranze nel resto del movimento. Sebbene quell’esempio sia rimasto abbastanza isolato, anche per l’ostilità dei sindacati che hanno accettato e collaborato con la gestione governativa della pandemia, esso ha indicato la strada da seguire per contrastare la politica del governo: Solo bloccando le fabbriche e la circolazione delle merci i lavoratori possono dare un colpo decisivo alla gestione autoritaria della pandemia e fornire nuova linfa al movimento che si è battuto contro di essa.
I camionisti canadesi, come già settori operai in altri paesi, stanno dando uno splendido esempio di quale forza possa sprigionare la lotta coalizzata dei lavoratori con il supporto di buona parte della popolazione che non ne può più di tollerare questo cappio al collo che i capitalisti e i governi che li rappresentano stanno stringendo ogni giorno di più.
Ci rivolgiamo a tutti i lavoratori, sia quelli che stanno resistendo agli obblighi di vaccino e del green pass, sia quelli che hanno avuto finora fiducia nella Campagna del Governo: Creiamo legami, diamo vita a comitati di resistenza collegati tra di loro, costruiamo una mobilitazione per il 15 febbraio che sappia estendersi e radicarsi a livello territoriale.
In diverse città, come Milano e Torino, comitati di lavoratori stanno già operando in questa direzione insieme a coloro che hanno animato le piazze nei mesi scorsi. Fine immediata dello stato di emergenza (che sia di diritto e di fatto), Abolizione del green pass sia esso normale o super. No all’obbligo vaccinale per nessuno
Assemblea militante