Lavoro, decreto dignità funziona: boom di posti a tempo indeterminato

In calo contratti somministrazione e a termine

 Il decreto Dignità proposto dal Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio e approvato dal governo Conte funziona. I nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato nei primi due mesi del 2019 sono pari a 208.560 unità, contro i 95.177 dello stesso bimestre nel 2018, con un incremento di 113.383 posti in più o del 119,1% su anno. È quanto emerge dall’aggiornamento dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps. Volano anche le trasformazioni da contratti a tempo determinato a posti stabili, confermando la tendenza in atto negli ultimi mesi e portandosi a 175.677, in aumento del 72,6% da 101.730 di gennaio-febbraio dello scorso anno. Sostanzialmente stabili le conferme di rapporti di apprendistato giunte alla conclusione del periodo formativo (-1,1%). Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-febbraio 2019 sono state 1.064.000: rispetto allo stesso periodo del 2018 risultano in crescita i contratti a tempo indeterminato (+6,5%), e i contratti di lavoro intermittente (+7,3%); in diminuzione invece i contratti di somministrazione (-36,9%) e i contratti a tempo determinato (-15,0%); sostanzialmente stabili le altre tipologie di contratti. Le cessazioni nel complesso sono state 792.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2018: la riduzione ha riguardato le cessazioni di contratti in somministrazione, di rapporti a termine e di rapporti a tempo indeterminato; in crescita sono invece le cessazioni di rapporti con contratto intermittente e di contratti in apprendistato. Nei mesi di gennaio-febbraio 2019 sono stati incentivati 23.105 rapporti di lavoro con i benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (Legge n. 205/2017), rispetto allo stesso periodo del 2018 si registra una crescita del 12,7%. In particolare 11.382 sono riferiti ad assunzioni e 11.723 relativi a trasformazioni a tempo indeterminato. Il numero dei rapporti incentivati è pari al 5,3% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati (assunzioni più trasformazioni). Su base annua il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) a febbraio 2019 risulta positivo e pari a +372.000, inferiore a quello del corrispondente mese 2018 (+560.000) e sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente. I saldi tendenziali per le diverse tipologie contrattuali attestano un andamento particolarmente positivo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+302.000, in continua accelerazione negli ultimi otto mesi) e per l’apprendistato (+81.000, livello tendenziale stabile negli ultimi cinque mesi). Positiva e in lieve crescita la dinamica del lavoro intermittente (+47.000). Pressoché azzerati risultano invece i saldi per stagionali e somministrati e significativamente negativo il saldo dei contratti a tempo determinato (-63.000). La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (Cpo), a febbraio 2019 si attesta intorno alle 17.000 unità (pressoché stabile rispetto allo stesso mese del 2018); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 237 euro. Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF), a febbraio 2019 essi sono circa 9.800 (contro circa 4.000 di febbraio 2018); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 258 euro.

MOVIMENTO 5 STELLE: “BOOM DI ASSUNZIONI STABILI” – “Quello a cui stiamo assistendo nel mondo del lavoro italiano è un vero e proprio boom di assunzioni stabili. Secondo l’Osservatorio sul precariato dell’Inps, nei primi due mesi del 2019 c’è stato un aumento del 119% dei contratti a tempo indeterminato, considerando le nuove assunzioni, le trasformazioni e le cessazioni. In termini assoluti parliamo di un saldo positivo di oltre 208 mila contratti“. È quanto affermano in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Lavoro alla Camera. “I rapporti di lavoro a termine che sono stati trasformati in contratti a tempo indeterminato sono aumentati in maniera considerevole rispetto allo stesso periodo del 2018, passando da 90.000 a 164.000 unità (+82,2%). È evidente che la tendenza positiva è legata agli effetti del Decreto dignità fortemente voluto dal ministro Luigi Di Maio e che ha consentito finalmente di restituire ai lavoratori delle tutele e dei diritti che erano stati demoliti dal Jobs Act”, continuano i deputati. “Questi numeri confermano una nostra profonda convinzione: questa legge che incentiva la stabilità nel mondo del lavoro era necessarie per fare in modo che soprattutto i giovani non dovessero accontentarsi di contratti a termine senza prospettive future e soprattutto senza diritti che invece dovrebbero essere scontati”, concludono i deputati.

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