Raccolte in 1.036 scatoloni portati con tre furgoni.
Una delegazione della Cgil guidata dal segretario generale, Maurizio Landini si è presentata oggi alla Cassazione per depositare le firme raccolte dal sindacato per i quattro referendum sul lavoro, la precarietà, gli appalti e la sicurezza. Per ogni quesito sono state raccolte un milione di firme portate in 1036 scatoloni, trasportate in tre furgoni.
“Quattro milioni di firme di cittadini che chiedono di votare per cambiare leggi sbagliate e che vogliono affermare la libertà nel lavoro e nella vita. Per la libertà di non essere precari, di non essere sfruttati, di non morire sul lavoro, di avere una sanità che funziona” – ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini arrivando davanti alla Cassazione per portare le firme raccolte. “E’ una domanda molto forte. In un Paese dove la metà dei cittadini non va a votare, dice, i cittadini firmano perché vogliono che il loro voto conti e il loro giudizio possa cambiare la situazione. La Cgil si è messa a loro disposizione e oggi inizia una fase nuova che è quella di portare a votare 25 milioni di persone per cambiare questo Paese e per rimettere al centro il lavoro, i diritti e la libertà delle persone”.
“I referendum sul lavoro e quello sull’autonomia differenziata fanno parte di uno stesso progetto” – ha aggiunto il segretario generale della Cgil – Le ultime elezioni europee se fossero state un referendum non sarebbero state valide perché non hanno raggiunto il quorum. I cittadini devono decidere se essere più liberi oppure no. Bisogna voltare pagina. C’è una precarietà senza precedenti e è aumentato il numero delle persone che pur lavorando sono povere”. “Considero una follia l’autonomia differenziata, ha detto Landini, di fronte a un mondo che ha questi problemi pensare di di difendersi nella propria regione, nel proprio condominio, nel proprio comune è prendere in giro le persone. Non raccontare la complessità. C’è bisogno di una più forte azione di tutti i sindacati europei. L’Europa deve cambiare le politiche di austerità per ridurre le diseguaglianze e redistribuire la ricchezza” – ha concluso Landini.