Boom giovani disoccupati, a Napoli uno su due: le proposte del sindacato

I dati Istat: in Italia i ragazzi senza lavoro sono saliti al 40,01%. Cgil: programma per assunzioni a tempo indeterminato nei settori più innovativi (energie rinnovabili, rifiuti, green economy) al reclutamento di almeno 100mila nuovi dipendenti nella Pubblica Amministrazione

Non è un Paese per giovani. La disoccupazione giovanile ha conquistato record da brividi. I dati forniti nelle ultime ore dall’Istat e da altri istituti statistici ed economici sono drammatici, segnali preoccupanti. I ragazzi senza lavoro sono saliti al 40,01%. Nel Mezzogiorno d’Italia ha toccato il record assoluto. Il livello si è attestato al 43,7%. La situazione nell’area metropolitana di Napoli è drammatica, una bomba sociale. Un giovane su due non ha un lavoro vero, su 850 mila disoccupati iscritti al centro per l’impiego, oltre il 43% sono giovani tra i 15 e i 29 anni, ventisettemila sono in possesso di laurea. I giovani napoletani non hanno più fiducia in nulla. Non credono che nel futuro possa migliorare qualcosa e non hanno nemmeno più stimoli. Rilevati uno stato di totale sfiducia e apatia che spinge in tantissimi anche verso la rinuncia, non cercano nemmeno più un posto di lavoro. Non si iscrivono alle liste di collocamento perché credono che non servirà a nulla.

 

Quali iniziative sono necessarie per combattere la disoccupazione giovanile? Interessanti, da valutare le proposte presentate dalle organizzazioni sindacali. Interessante il Piano nazionale della Cgil per l’impiego prioritario di giovani e donne. Un programma che propone assunzioni a tempo indeterminato nei settori più innovativi (energie rinnovabili, rifiuti, green economy) al reclutamento di almeno 100mila nuovi dipendenti nella Pubblica Amministrazione, che almeno nei primi 5 anni dovrebbero occuparsi prevalentemente di integrazione digitale, miglioramento delle performances della Sanità (diagnostica) e progetti contro la dispersione scolastica. Altre centinaia migliaia di posti di lavoro potrebbero essere favoriti dalla nascita di nuove cooperative di giovani, donne e disoccupati da attivare grazie ad un regime di favore (facilitazioni amministrative, bancarie, bonus). Altre possibilità occupazionali anche con nuove imprese giovanili in settori di intervento privilegiato risparmio energetico, tecnologia per il territorio e housing sociale. Il Piano interviene anche sul fronte dei contratti a tempo determinato, dove sono previsti 300mila contratti straordinari 3+3 anni (prevenzione antisismica, manutenzione territorio, cura delle coste, progetti sociali infanzia e anziani) e 100mila contratti triennali per progetti di integrazione migranti, beni culturali, digitalizzazione.

Ciro Crescentini

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest