Sorrento, chat di maggioranza cita Gomorra: “Coppola scimmia da abbattere”

In un vocale su Whatsapp, il candidato sindaco preso di mira da un consigliere avversario, per gli attacchi all’amministrazione

Elezioni comunali a Sorrento, chat Whatsapp al veleno. Alcuni audio mettono nel mirino l’ex assessore Massimo Coppola (nella foto), oggi tra i quattro candidati a sindaco. I messaggi vocali spuntano da una chat della maggioranza consiliare, dove sono presenti il sindaco, assessori e consiglieri. Le conversazioni risalgono ad un periodo tra maggio e giugno, quando gli schieramenti elettorali andavano delineandosi. Un esponente della maggioranza parla di Coppola in termini crudi. E non lesina gli insulti, citando pure frasi di Gomorra. A farlo infuriare, i reiterati attacchi di Coppola all’amministrazione, durante alcune dirette Facebook. Affondi relativi alla gestione dell’emergenza Covid, ai buoni spesa, al sostegno economico alle categorie produttive. In una discussione, basata su tali esternazioni, l’uomo risponde all’ex assessore Emilio Moretti. “Emilio – dice-, perciò bisogna risponderlo (sic) a questa lota (Coppola, ndr). Lo si deve mortificare. Le politiche giovanili le devi gestire tu come hai detto tu giustamente. Perciò si deve rispondere a chist. Se martedì decidete di non rispondere, lo faccio io personalmente. Je nun teng nient a che verè cu stu scem (non ho nulla da spartire con questo scemo, ndr). Mo’ se sta attiggiann troppo assai (si sta atteggiando troppo, ndr)”. In un altro vocale, l’esponente di maggioranza si rivolge al consigliere Mariano Pontecorvo. “No Mariano, mo’ martedì facciamo un attimo una strategia – afferma-, e prima di fare qualsiasi passo voglio anche il vostro parere, di tutti quanti. Perché Marià, si deve mettere un freno mo’ ja. Questo significa anche mortificare le persone, offendere l’intelligenza. La polemica non fa bene e non è costruttiva. Però fino ad un certo punto. Questo deve essere un attimino ridimensionato”. Quindi l’esplicito richiamo a Gomorra, con una frase del boss Pietro Savastano: “Le scimmie (Coppola, ndr) so’ belle quando fanno quello che dice il padrone. Perché quando vogliono fare quello che vogliono loro, s’anna abbattere”. Parole pesanti. Va chiarito: nulla di riconducibile a dinamiche criminali. E inoltre, va considerato il contesto: non una manifestazione pubblica, ma colloqui privati, sia pur in un gruppo di esponenti delle istituzioni. Ma colpisce il linguaggio violento, ed anche il riferimento ad una fiction di camorra. Modelli culturali, ormai, applicati allo scontro politico.

Gianmaria Roberti

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