Procura di Napoli, il Csm indaga su presunte irregolarità

Al vaglio le modalità di indagine per Consip e Cpl Concordia

Il Comitato di presidenza del Csm ha investito del caso la prima commissione, che si occupa dei trasferimenti d’ufficio per incompatibilità dei magistrati, dopo aver ricevuto una nota del procuratore generale di Napoli Luigi Riello, che esercita la vigilanza su tutti i magistrati del distretto. Finiscono al vaglio del Csm presunte irregolarità che sarebbero state commesse nelle inchieste della procura di Napoli su Consip e Cpl Concordia. La nota che il Pg ha inviato al Csm riguarda, in particolare, le modalità con cui è stata indagata il magistrato Rosita D’Angiolella oggi giudice al tribunale di Milano, ma sino a pochi mesi fa capo dell’ufficio legislativo del ministero dell’Istruzione. Di D’Angiolella si era parlato mesi fa, quando era stata descritta come un’amica di Alfredo Romeo, l’imprenditore indagato per corruzione nell’inchiesta Consip, ma anche del presidente dell’Anac Raffaele Cantone. A gennaio Cantone era stato sentito come persona informata sui fatti dai pm napoletani anche su una telefonata che gli fece la collega alla vigilia di un convegno a cui Romeo lo aveva invitato a partecipare. Riello richiamerebbe l’attenzione del Consiglio superiore sulle modalità di iscrizione di D’Angiolella nel registro degli indagati, a cominciare dalla tempistica seguita e dai conseguenti oneri di informazione. La nota inviata al Csm è stata trasmessa dal vertice di Palazzo dei marescialli anche al procuratore generale della Cassazione Pasquale Ciccolo, che ha già avviato nei confronti del pm di Napoli Henry John Woodcock l’azione disciplinare. L’iniziativa intrapresa riguarda dichiarazioni del magistrato sull’inchiesta Consip riportate nei mesi scorsi dal quotidiano La Repubblica.

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