Ponticelli, sos occupanti alloggi: “Viviamo come topi e mia figlia ha la leucemia”

Gianluca Effuso: “Siamo sommersi dall’acqua putrida proveniente dalle fogne. Altri componenti della mia famiglia stanno malissimo, ora abbiamo ricevuto l’ordine di sgomberare”

Le Foto si commentano si commentano da sole. Foto scattate in un “alloggio” del Rione De Gasperi a Ponticelli. Uno dei tanti alloggi occupati per necessità da famiglie proletarie, indigenti, locali ubicati in un rione che andrebbe abbattuto. “Guardate in che condizioni viviamo – racconta Gianluca Effuso – Viviamo come topi, sommersi dall’acqua putrida proveniente dalle fogne. E non solo. Mia figlia ha la leucemia, altri componenti della mia famiglia stanno malissimo, ora abbiamo ricevuto l’ordine di sgomberare. Non sappiamo dove andare, non ho assolutamente alcuna possibilità economica di potere pagare un fitto di 700 euro al mese”. Che ruolo hanno svolto le istituzioni’ “Il governo cittadino di Palazzo San Giacomo ci ha abbandonati, altro che rivoluzione” – affermano gli abitanti del Rione de Gasperi. Significative le attestazioni rilasciate dagli ispettori dell’Asl Napoli 1 Centro, dipartimento di prevenzione Distretto Sanitario 32. “Nei locali abbiamo riscontrato i seguenti inconvenienti igienico sanitari. Macchie di umidità e di muffa diffuse sulle pareti e ovunque, infiltrazioni di acqua parzialmente diffuse al soffitto delle camere da letto provenienti dall’appartamento sovrastante per il numero degli occupanti – scrivono gli ispettori sanitari – e dagli appartamenti fuoriesce acqua putrida, di probabile natura fognaria che peggiora ulteriormente le condizioni igienico-sanitarie. Gli inconvenienti igienico-sanitari riscontrati compromettono gravemente la salubrità degli ambienti e non sono compatibili con la presenza di persone nelle abitazioni”. Problemi, bisogni reali che andrebbero risolti rapidamente dalle istituzioni, dai dirigenti comunali, dal sindaco e dagli assessori competenti per cambiare lo stato delle cose, superando ogni ostacolo burocratico ed amministrativo, cambiando lo stato delle cose, affermando la politica, la politica bella, lo strumento che dovrebbe accorciare le distanze tra i sogni e la realtà. Ecco la vera rivoluzione. Non è più il tempo degli slogan.

Ciro Crescentini

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