Pompei, il bellissimo restauro della Schola Armaturarum

Scaduto il mandato del direttore generale Massimo Osanna

Da oggi e per ogni giovedi’, negli orari di apertura del Parco Archeologico di Pompei, sara’ possibile visitare la Schola Armaturarum, domus tragicamente collassata nel novembre del 2010. L’accesso alla casa dei Gladiatori sara’ riservato a gruppi contingentati di visitatori. A riaprire la Schola Armaturarum, stamattina, il direttore generale del Parco, Massimo Osanna, al suo ultimo giorno di mandato, insieme ai restauratori che hanno curato gli interventi di recupero degli affreschi e dei magazzini con anfore scoperti alle spalle del sito.

Scavata da Vittorio Spinazzola tra il 1915 e il 1916, la Schola Armaturarum era probabilmente un edificio di rappresentanza di un’associazione militare, ipotesi rafforzata dagli ultimi scavi eseguiti per la messa in sicurezza delle strutture. Sul retro dell’edificio sono infatti venuti alla luce ambienti di servizio dove si custodivano anfore con olio, vino pregiato e salse di pesce provenienti dal Mediterraneo, luoghi come Creta, Africa, Sicilia, Spagna, prodotti di qualita’ da servire in occasioni conviviali o di rappresentanza.
Quello del 2010 non fu l’unico crollo dell’edificio. Durante i bombardamenti del ’43, la struttura venne semidistrutta.

Nei successivi restauri condotti da Amedeo Maiuri tra il 1944 e il 1946, l’intervento ricostruttivo fu eseguito con materiali impropri come ferro e cemento rispetto alle tecnologia costruttiva antica. Il crollo del 2010 aveva interessato in maniera preponderante la ricostruzione moderna di Maiuri e in misura minore le pitture originali. L’indagine della procura non ha individuato cause o responsabilita’ del crollo del 2010 ma e’ probabile, fanno sapere dal Parco Archeologico di Pompei, che il collasso fu determinato da una serie di concause, aggravate dall’intensita’ delle piogge di quei giorni.
Gli interventi di recupero hanno avuto inizio nel 2016 con il supporto tecnico di Ales. Realizzata una copertura temporanea che consentisse l’avvio dei lavori, si e’ proceduto inizialmente alla messa in sicurezza delle strutture e degli apparati decorativi.

Successivamente si e’ intervenuti sulle superfici dipinte, sulle pareti conservate all’interno dell’edificio e ricomponendo i frammenti recuperati dopo il crollo. Il trattamento delle lacune presenti sulle pareti dipinte e’ stato al centro di una riflessione critica. Si e’ scelto poi di adottare il ‘tratteggio’, una tecnica messa a punto dall’Istituto Centrale del Restauro negli anni ’40.

Scaduto il mandato del direttore – “Sono contento di chiudere il mio mandato con l’apertura della Schola Armaturarum”. Il direttore generale della Soprintendenza archeologica di Pompei, Massimo Osanna, ha ufficializzato, con un po’ di malinconia ma anche con soddisfazione, per i risultati ottenuti, la sua uscita di scena nella gestione degli Scavi e di tutti gli altri siti ad esso agganciati: Oplonti, Boscoreale, Stabiae.
Da domani mattina il suo posto è nella Facoltà di Archeologia all’Università Federico II di Napoli. “Sono orgoglioso del lavoro svolto, soprattutto per il forte sentimento di collaborazione che si è creato nel primo biennio, con il generale Nistri e con il team di restauratori che hanno consentito tante aperture di Domus e nuove ricerche – ha aggiunto Osanna – Ho comunque presentato la mia candidatura per il prossimo triennio”. Da domani ci sarà un direttore ad interim. Tra due mesi la procedura di selezione sarà completata.

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