Pescopagano, preso latitante della “paranza dei bimbi”: è il nipote del boss Contini

Il 28enne Ciro Contini era ricercato dallo scorso febbraio perché accusato di associazione camorristica, porto abusivo di armi, tentato omicidio aggravato, estorsione, ricettazione

Si nascondeva all’interno di una villetta di via Fanello presa in fitto da un prestanome. I carabinieri dei nuclei investigativi di Napoli e di Castello di Cisterna hanno catturato il latitante Ciro Contini, 28 anni, nipote del boss Eduardo Contini, detto ‘o romano. Lo hanno scovato a Pescopagano, frazione di Mondragone, nel Casertano. Era ricercato dallo scorso febbraio perché accusato di associazione camorristica, porto abusivo di armi, tentato omicidio aggravato, estorsione, ricettazione. Ciro Contini è ritenuto dagli investigatori affiliato al clan Sibillo di Forcella, meglio noto come “la paranza dei bimbi”.

 

LE INDAGINI: PER GLI INVESTIGATORI CONTINI ERA REGGENTE DEL CLAN – Per inquirenti ed investigatori Ciro Contini era il reggente del clan. Nel tempo avrebbe mostrato spessore criminale, partecipando in prima persona anche ad un tentato omicidio non consumato solo per la reazione della vittima, da punire per avere tradito il vincolo con gli altri affiliati. Contini sarebbe arrivato ai vertici della cosca dopo l’arresto di Pasquale Sibillo, avvenuto il 5 novembre 2015, e l’uccisione del fratello Emanuele Sibillo, in un agguato di camorra consumato il 2 luglio dello stesso anno. A svelare la sua leadership proprio chi sfuggì alla sentenza di morte, rifugiatosi in un commissariato tra il 23 ed il 24 gennaio scorso, quando Ciro Contini era ai domiciliari.

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