Napoli, vogliono chiudere il Centro per l’impiego nel centro storico: “i disoccupati sono un danno per il turismo”

Riceviamo e pubblichiamo integralmente

Abbiamo appreso dalla stampa cittadina che è in corso una raccolta firme attraverso Petizione che chiede la chiusura degli uffici del Centro per l’Impiego di via Cisterna dell’Olio, nel centro storico di Napoli aperto solo dal 15 luglio scorso.

Secondo i promotori di tale iniziativa la presenza del Centro per l’Impiego in Via Cisterna dell’Olio sarebbe un fattore di disturbo della quiete pubblica ed un danno per il turismo a causa dell’afflusso delle persone che si recano agli uffici del Centro per l’Impiego.

Ci preme specificare che il Centro per l’Impiego di Via Cisterna dell’Olio è un servizio pubblico essenziale che svolge un ruolo fondamentale nell’accoglienza e presa in carico degli utenti, sopratutto i più deboli per l’ubicazione centrale che lo rende facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici. Per tale ragione non può e non deve essere ridimensionato, piuttosto va potenziato come del resto tutti i Centri per l’Impiego in Regione.

Chiediamo alla Regione Campania di diffondere una campagna di informazione sulla funzìone sociale di queste strutture pubbliche a vantaggio dell’utenza, e spiegare le difficoltà legate in questo momento alla gestione dei beneficiari dell’assegno di inclusione, su cui urge un intervento risolutore da parte di tutti gli attori istituzionali coinvolti.

L’Unione Sindacale di Base da mesi sta segnalando alle Istituzioni competenti il livello di disagio lavorativo ma anche umano e sociale dell’intera cittadinanza che – in assenza di risposte positive all’emergenza occupazionale, scarica sui lavoratori dei Centri per l’Impiego la propria rabbia.

Dopo l’abolizione del Reddito di Cittadinanza e l’introduzione dell’Assegno di Inclusione, decine di migliaia di famiglie si sono ritrovate di fronte ad una procedura farraginosa e burocratica che ha avuto come conseguenza quella di sospendere il sussidio a centinaia di percettori e di ingolfare gli uffici dei Centri per l’Impiego. Di fronte a tale caos non basta istituire dei presìdi fissi di forze dell’ordine a tutela dei lavoratori dei Cpi, come concordato da Prefettura e Regione su impulso dei sindacati confederali.

L’approccio repressivo rischia soltanto di esacerbare gli animi degli utenti beneficiari Adi, cui vanno fornite risposte concrete e non soluzioni coincidenti con la militarizzazione o con la sostanziale “demonizzazione” delle loro rispettive istanze, impostazione tanto cara alla destra di governo.

Come Unione Sindacale di Base abbiamo chiesto alla Regione Campania il potenziamento della funzionalità di questi uffici, attraverso interventi mirati di miglioramento delle strutture adatte ad ospitare gli uffici, agli organi del Ministero del Lavoro e di INPS di risolvere le problematiche inerenti le procedure dell’Assegno di inclusione con l’obiettivo di fluidificare il rapporto con i cittadini che si recano agli sportelli. A tal proposito l’USB è in attesa di conoscere le risultanze degli incontri tra INPS, Ministero del Lavoro e Regione Campania ed invita i lavoratori dei centri per l’impiego a tenere alta l’attenzione e a prendere parola.

Unione Sindacale di Base Campania

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