Napoli, racket cantiere Porta Capuana: un arresto

 Incastrato da immagini videosorveglianza 

Un arresto a Napoli  per le richieste di pizzo fatte al cantiere impegnato nei lavori di ristrutturazione di Porta Capuana in seguito alle quali venerdì scorso il titolare dell’impresa decise di fermare i lavori. Si tratta di Antonio D’Andrea, 47 anni pregiudicato. Il fermo è stato eseguito dal personale della Squadra Mobile del Commissariato Ps di Vicaria-Mercato. L’attività investigativa condotta nell’immediatezza dei fatti, sotto il coordinamento della DdaDirezione distrettuale antimafia di Napoli, ha preso avvio dalla visione  dei filmati dei sistemi di video-sorveglianza del cantiere che ha consentito l’individuazione del modello e della targa dello scooter utilizzato dall’estorsore. “Gli immediati accertamenti relativi al citato ciclomotore hanno consentito di concentrare le attività sulla figura di D’Andrea, soggetto già noto perché gravato da precedenti penali, anche specifici– sottolinea in una nota l’ufficio stampa della Questura di Napoli –  Alla luce degli elementi raccolti a suo carico, D’Andrea rintracciato nel pomeriggio dello scorso 8 maggio scorso, da un equipaggio del Commissariato di PS Vicaria – Mercato mentre era a bordo dello stesso ciclomotore utilizzato per commettere il tentativo di estorsione, è stato condotto presso gli Uffici della Questura ove è stato sottoposto a decreto di fermo di  indiziato di delitto per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso”. Nella giornata dell’11 maggio, il Gip del Tribunale di Napoli, a seguito di richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica, ha disposto la custodia cautelare in carcere.

 

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