L’assessore alle politiche sociali: “Stiamo cambiando proprio quelle disfunzioni che abbiamo ereditato, vivendo così una fase di transizione che comporta il miglioramento qualitativo di servizi, assegnazioni e procedure”

“Sulla mancata assistenza agli anziani e ai disabili è davvero triste vedere che si continuino a strumentalizzare fatti e parole, tra l’altro nel momento in cui dall’Amministrazione Comunale c’è dialogo e massima trasparenza su fatti ed eventi che coinvolgono i cittadini”. Così Roberta Gaeta, assessore al welfare del Comune di Napoli, risponde alle critiche sui tagli alle politiche sociali, nel giorno in cui inizia il presidio di protesta dell’Unione sindacale di base.

“Prima di lanciare accuse – afferma Gaeta -, sarebbe doveroso che  tutti coloro che alimentano “malainformazione” fossero disponibili a confrontarsi, ad approfondire, a chiedere come stanno le cose. Riceveranno sempre da me risposte certe, supportate da fatti concreti. Non si sono mai volute negare le difficoltà del welfare locale, terreno delicato in una Città come Napoli; ma come si fa a non riconoscere che in questi anni la giunta guidata dal Sindaco Luigi de Magistris ha profondamente cambiato il sistema delle aggiudicazioni dei servizi, rendendolo finalmente, più chiaro, trasparente e aderente ai requisiti di legge?”.

“Ricordiamo tutti le manifestazioni in piazza agli inizi degli anni duemila, quando veniva denunciato che il “welfare non è un lusso”. All’epoca – prosegue l’assessore – ero operatrice sociale e ricordo bene il totale sfascio delle politiche sociali cittadine. Spiace che altri se lo siano dimenticati. Con la nostra azione di governo stiamo cambiando proprio quelle disfunzioni che abbiamo ereditato, vivendo così una fase di transizione che comporta il miglioramento qualitativo di servizi, assegnazioni e procedure”.

“Lunedì 8 maggio – e non tra 40 giorni- riprenderemo il servizio di assistenza domiciliare – aggiunge Gaeta -, perché solo ieri abbiamo ricevuto le certificazioni necessarie per procedere, facenti capo ad altri enti quali Prefettura e Agenzia delle Entrate. Abbiamo resistito ai tagli continui al welfare da parte di Governo e Regione lasciando invariate le nostre risorse finanziarie per le politiche sociali, incrementando e diversificando addirittura le azioni programmatiche nel Piano di Zona”.

“C’è ancora tanto da fare ma – conclude – i Comuni non possono essere lasciati da soli a fronteggiare le crescenti necessità che arrivano dal territorio. Noi siamo sempre stati schierati dalla parte dei più fragili. Non so invece da che parte stia chi soffia sul fuoco. Forse per mera strumentalizzazione politica ? Che tristezza”.