
L’ex primo cittadino de Magistris: “Napoli è città di pace, non di guerra”
La bandiera degli Stati Uniti d’America proiettata, nelle ultime ore, sulla facciata in bugnato piramidale della Chiesa del Gesù Nuovo, in Piazza del Gesù a Napoli sta sollevando durissime proteste da parte di centinaia di cittadini. Rabbia e indignazione sui principali social media.
Nell’occhio del ciclone è finito il sindaco Gaetano Manfredi che autorizzando, avallando l’illuminazione di un importante sito monumentale con la bandiera a stelle e strisce ha di fatto avallato uno schiaffo a Napoli e ai napoletani. Una scelta politica servile alle logiche propagandistiche e guerrafondaie degli Stati Uniti, una nazione attualmente complice del genocidio in Palestina.
Durissima la reazione dell’ex primo cittadino Luigi de Magistris. “Piazza del Gesù, Napoli, il Sindaco concede la bandiera americana su tutta la facciata della Chiesa del Gesù, invece di mettere semmai la bandiera napoletana o quella palestinese per ricordare la nascita di Gesù a Betlemme e i 10 mila bimbi e bimbe uccisi dalle forze armate israeliane sostenute dal governo americano. Napoli è città di pace, non di guerra”
Manfredi è stata attaccato anche dallo scrittore Angelo Forgione. “Una corsa contro il tempo per illuminare Napoli nell’imminenza del Natale, dopo aver perso il finanziamento della Camera di Commercio. Pezze a colori ma la chicca regalata dalla Città metropolitana del videomapping su tre monumenti, rovinata da cattivo gusto e sfregi visivi. Il peggio, forse, è la bandiera degli Stati Uniti sul bugnato piramidale del Gesù Nuovo. Come rovinare quel che di sano c’è nel centro storico patrimonio dell’Umanità, sfregiato dalle scritte su tutti i muri dei palazzi e dei monumenti maltenuti, dalle impalcature eterne (vedi San Lorenzo maggiore), da strade e marciapiedi dissestati, dall’incuria diffusa. Schiaffi violenti a Parthenope!“
Sulla stessa lunghezza d’onda la consigliera regionale Maria Muscarà: “Ogni giorno una prova per capire quanto ancora osare per profanare la città, quanto ancora poter osare quanto i napoletani siano inerti”.
CiCre