Napoli, 500 in piazza: “la crisi è vostra non la pagheremo”. Scontri con la polizia

Un agente ferito con una prognosi di 15 giorni

Tafferugli tra forze dell’ordine, lavoratori precari e disoccupati sono avvenuti poco prima delle 16.30 a Napoli, durante una manifestazione indetta dal Centro sociale “Iskra”, dal “Movimento Disoccupati 7 Novembre” e dal “SI-Cobas”. Dopo un presidio in piazza Dante i manifestanti, circa 500 persone si sono mosse in corteo, fronteggiati da Polizia e Carabinieri in assetto anti-sommossa. All’altezza di piazza Spirito Santo hanno svoltato per i Quartieri Spagnoli tentando di raggiungere via Toledo. Qui, all’incrocio con via Diaz, c’è stato il contatto con le forze dell’Ordine. Un agente ferito con una prognosi di 15 giorni.

Non è ammissibile che una manifestazione sfoci in violenza gratuita. I poliziotti, ogni giorno, sono impegnati esclusivamente al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini” – ha detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli. Secondo la ricostruzione della Polizia, i manifestanti hanno improvvisato un corteo – vietato dalla attuale normativa covid – verso piazza Municipio, venendo bloccati in via Toledo. In questo frangente alcuni dei manifestanti hanno iniziato un lancio di oggetti verso personale del Reparto Mobile in servizio, ferendo tre operatori. Sono state acquisite tutte le immagini delle telecamere della zona oltre a quelle realizzate dalla Polizia Scientifica per l’individuazione dei responsabili. Il Questore di Napoli Alessandro Giuliano si è subito messo in contatto con il poliziotto ferito con una prognosi di 15 giorni, manifestandogli “solidarietà e gratitudine per il coraggio e l’abnegazione”.

Una versione contestata dai manifestanti: “Di fronte al silenzio delle Istituzioni alla nostra richiesta di incontro urgente col sindaco De Magistris e col presidente della Campania De Luca, abbiamo deciso di muoverci tutti insieme verso piazza Matteotti, sede della Città Metropolitana, dovendo ancora una volta fare i conti con le provocazioni della Questura, che prima ha cinto d’assedio il presidio a Piazza Dante impedendo ai manifestanti persino di muoversi alla spicciolata sui marciapiedi e costringendoci a un corteo improvvisato e non previsto per i vicoli del centro storico, poi ha attaccato con i manganelli i lavoratori e i disoccupati sopraggiunti su via Roma”. Circa 500 i partecipanti alla manifestazione di lotta.  “La crisi è vostra. Non la pagheremo“, era scritto sullo striscione che apre il corteo. “Ci siamo ripresi le piazze cittadine non per lo “sfizio” di violare le norme contenute nel Dpcm della cosiddetta “fase-2”, ma in base a una necessità oramai vitale per migliaia di lavoratori, precari e disoccupati: essere ascoltati e ricevere risposte concrete a quella miriade di vertenze e di emergenze sociali che da mesi abbiamo posto all’attenzione delle istituzioni cittadine e regionali, della Prefettura e dell’Inps, e che da mesi restano puntualmente lettera morta” – spiegano in una nota Si Cobas Napoli e Caserta, SI Cobas Manutenzione Stradale- Banchi Nuovi, Movimento Disoccupati 7 novembre, Laboratorio Politico Iskra, Mensa Occupata Mentre lo stato centrale con l’alibi dell’emergenza-Coronavirus accentua sempre più la blindatura di ogni spazio e di ogni agibilità sindacale, sociale e politica, il Comune di Napoli e la Regione Campania, le cosiddette “istituzioni di prossimità”, si sono finora dimostrate “prossime” solo per accogliere e ricevere nei palazzi le loro rispettive consorterie elettorali e i sindacati asserviti. In queste settimane di quarantena obbligatoria – continua la nota –  le condizioni di vita dei proletari della nostra città e della nostra regione si sono aggravate in maniera drammatica: migliaia di operai che attendono ancora l’erogazione della cassa integrazione o della FIS, disoccupati ridotti alla fame e impossibilitati anche ad “arrangiare al nero”, lavoratori messi per strada dalla sera alla mattina, mancanza di sicurezza e misure di prevenzione sui luoghi di lavoro, mobbing, discriminazioni e condotte antisindacali tese a colpire chi non abbassa la testa, finanche negli ospedali e nel comparto sanitario. Sono innumerevoli le vertenze che ancora attendono una risposta e una presa di posizione netta da parte delle amministrazioni locali: disoccupati, TNT, Manutenzione Stradale, Cub, Asia, Di Gennaro, Conateco, Turi Transport, lavoratori della sanità, dello spettacolo. E la lista potrebbe continuare a lungo”.

Nonostante la tensione in piazza, una delegazione è riuscita a raggiungere a raggiungere Piazza Matteotti e ad ottenere un incontro col vicesindaco Panini e col vicepresidente della Città Metropolitana Rinaldi, i quali hanno garantito sulla disponibilità di De Magistris a svolgere un primo tavolo unitario nel pomeriggio di lunedì 25 maggio

Ciro Crescentini

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