
Iniziative in molte città italiane
Insegnanti, studenti, genitori e bambini sono scesi in piazza in 19 città italiane per chiedere che da settembre si “torni tutti in classe”. Al grido “la scuola a distanza è la scuola d’emergenza” si svolte manifestazioni da Roma a Firenze, da Milano a Bologna, da Genova a Napoli. Iniziative promosse dal Comitato “Priorità alla scuola”. Le piazze da Nord a Sud si sono unite su un obiettivo comune: “Apertura delle scuole in presenza e in continuità da settembre”: Indossando mascherine e mantenendo le distanze di sicurezza, i partecipanti hanno esposto striscioni e intonato slogan come “finché c’è il pc noi rimaniamo qui” e “la scuola dimenticata in piazza è tornata”.

Tanti i bimbi che, muniti di gessetti, hanno ‘colorato’ il sit-in. Soddisfatti della partecipazione alla mobilitazione nazionale gli organizzatori. “Migliaia di persone sono scese in piazza, rispettando le norme di sicurezza, per chiedere al Governo da settembre la riapertura delle scuole in presenza“, hanno sottolineato dal comitato. “A Milano, di fronte a 100 scuole circa 2 mila persone hanno affisso gli striscioni ‘Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza’ (Antonio Gramsci). Alla stessa ora, nel centro di Firenze hanno manifestato oltre 1.200 persone, 500 a Roma, sotto al Ministero dell’Istruzione, 400 a Bologna, 500 a Napoli”.

Il Comitato, secondo cui “la didattica a distanza è una soluzione di emergenza, non è possibile proporla in modo strutturale”, chiede “al Governo più insegnanti, assunzione di precari e precarie, più personale Ata, più educatori, più scuole, più spazi (ovvero rendere agibili le strutture esistenti e costruirne di nuove, temporanee, sostenibili e utilizzare spazi dismessi), più educazione all’aperto, più risorse per la scuola pubblica”.

“È andata molto bene, c’è stata grande partecipazione”, ha commentato la referente romana del Comitato Cristina Tagliabue al termine del sit in a Viale Trastevere. “Genitori, insegnanti, bambini, associazioni e sindacati sono scesi in piazza uniti per chiedere che da settembre si torni in classe. Abbiamo cercato di mantenere le distanze, disinfettato il megafono tra un intervento e l’altro. È stato un momento gioioso e di festa per i bambini che hanno ritrovato dopo tanto la loro socialità, pur rispettando le regole”.