Morte Giordano, de Magistris indagato: “Atto dovuto, ma inqualificabili oppositori vestiti da avvocati”

Il sindaco: “Siccome sono un uomo delle istituzioni e sono completamente estraneo alla vicenda, mi sono recato dai magistrati esponendo con molta chiarezza le ragioni per le quali il sindaco di Napoli è parte civile nel procedimento”

“Da mesi ho dovuto leggere sui giornali che avvocati e oppositori politici hanno presentato un esposto nominativo nei miei confronti, pur sapendo perfettamente che sono completamente estraneo dal punto di vista penale in questa vicenda, anzi siamo parte civile nel processo. Ho scoperto di essere stato iscritto, doverosamente, nel registro degli indagati da parte della magistratura. Siccome sono un uomo delle istituzioni e sono completamente estraneo alla vicenda, mi sono recato dai magistrati esponendo con molta chiarezza le ragioni per le quali il sindaco di Napoli è parte civile nel procedimento”.  Così il sindaco de Magistris commenta la sua iscrizione nel registro degli indagati in un procedimento della Procura di Napoli sulla morte di Salvatore Giordano, il 14enne morto per la caduta di pezzi di cornicione dalla Galleria Umberto. De Magistris è stato iscritto nel registro degli indagati in quanto atto dovuto a seguito di un esposto presentato dagli avvocati Angelo e Sergio Pisani, difensori della famiglia del giovane

 

“Sono assolutamente tranquillo – aggiunge il sindaco – e mi affido al lavoro serio e autonomo della magistratura. Ma nella mia esperienza da magistrato e sindaco non mi era mai capitato di assistere a un tale livello di inqualificabilità, con oppositori politici travestiti da avvocati che utilizzano una tragedia umana devastante per fare campagna politica e colpire l’avversario”.

 

 

GLI AVVOCATI PISANI: “DENUNCIAMO DE MAGISTRIS PER DIFFAMAZIONE” – Alle parole del sindaco replicano gli avvocati Sergio e Angelo Pisani, che assistono la famiglia del ragazzo, annunciando una querela per diffamazione. “Se de Magistris sia ‘del tutto estraneo dal punto di vista penale’, come afferma lui, e anche dal punto di vista morale, alla morte del piccolo Salvatore Giordano, dovrà stabilirlo la magistratura. A meno che il sindaco non intenda sostituirsi al lavoro degli inquirenti, così disprezzando i diritti delle vittime, il dovere degli avvocati e il ruolo della Procura”. In una nota i legali ricordano che l’istanza alla Procura riportava il testo delle interrogazioni pronunciate in Consiglio comunale dall’allora consigliere Moretto, che prima della tragedia lanciava l’allarme sulle condizioni di imminente pericolo esistenti alla Galleria Umberto.

“Se esercitare il diritto di difesa dalla parte delle vittime innocenti – incalzano Angelo e Sergio Pisani – per l’ex magistrato de Magistris significa ‘fare campagna politica’, vuol dire che a Napoli siamo giunti ad una condizione disperata. De Magistris, oltre ad aver evidentemente dimenticato cosa significa lo stato di diritto, lancia volgari ed infondate accuse a chi, nel compiere il proprio dovere di avvocato, sottopone al vaglio dei magistrati elementi utili alle indagini, come è avvenuto in questo caso”. Prima di costituirsi parte civile – aggiungono – il Comune avrebbe fatto meglio a rileggersi, quanto meno per precauzione, i suoi stessi atti istituzionali, le udienze pubbliche e tutto quanto oggi documenta che, come da tempo sosteniamo, la tragedia che ha stroncato la vita di Salvatore poteva e doveva essere evitata”.  Agli avvocati ha manifestato solidarietà la Camera penale di Napoli.

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