
Tantissime testimonianze di affetto, la solidarietà de IlDesk.it
Grave atto di intimidazione camorristica contro l’informazione indipendente. Una lettera con minacce di morte è stata indirizzata alla giornalista Maria Bertone, direttrice dei quotidiani Cronache di Napoli e Cronache di Caserta.
La lettera, secondo i primi accertamenti, è stata spedita da Giovanni Cellueale, un detenuto, originario di Aversa ed ora recluso in Sicilia. E’ stata la stessa Bertone a dare notizia, sui due giornali, dell’accaduto che è stato denunciato alle forze dell’ordine.

“Sai, ti stavo pensando. Spero di vero cuore che al più presto uscirò, così ti faccio saltare in aria. Ora lo dico a tutti, che se qualcuno esce prima di me ti deve sparare 10 colpi tutti in bocca, a te e a tutta la tua razza di merda” . Queste le parole rivolte da Cellurale a Maria Bertone, attraverso la lettera spedita dal carcere di Palermo. A raccontarlo è lo stesso quotidiano.
“Minacce di morte per le quali il Pm della Direzione distrettuale Antimafia Fabrizio Vanorio – si legge – ha chiesto il rinvio a giudizio del 50enne di Aversa, bidognettiano della fazione dei Caterino di Cesa, ritenuto colpevole anche di omicidio: l’udienza preliminare davanti al giudice Chiara Bardi del tribunale di Napoli è stata fissata per il prossimo 29 marzo. In quella sede ci costituiremo parte civile”.

La lettera di minacce “è giunta qualche tempo fa via posta nella nostra redazione di Marcianise (Caserta). All’interno di una busta bianca tre fogli manoscritti pieni di parole violente all’indirizzo del direttore, reo, secondo Cellurale, di non aver pubblicato una sua precedente missiva spedita dal carcere di Trapani”, racconta Cronache Di.
Tantissimi i messaggi di solidarietà inviati alla redazione dei due giornali.
“La mia solidarietà a Maria Bertone, direttore di Cronache di Napoli e Cronache di Caserta, per le pesanti intimidazioni subite. Minacce inaccettabili che condanno con forza”, ha scritto il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico. “Siamo convinti che il direttore Bertone e l’intera redazione del quotidiano andranno avanti nell’esercitare il fondamentale di diritto di cronaca con l’autonomia e la libertà di sempre”, ha detto, invece, sui social il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca. Solidarietà e vicinanza sono stati espressi anche dal vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Valeria Ciarambino (M5S) e dalla segreteria regionale, dai parlamentari e dai consiglieri regionali della Campania della Lega.
Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, appresa la notizia si è recato a Marcianise, dove hanno la redazione i due giornali: “Nessuna minaccia può limitare la libertà di stampa e Cronache continuerà a raccontare i fatti senza alcuna paura. Alla magistratura e alle forze dell’ordine, sempre attente ai giornalisti minacciati, l’invito – ha detto Lucarelli – a tenere alta la guardia soprattutto nei territori più a rischio per l’informazione”.
Il Sindacato unitario dei Giornalisti della Campania (Sugc), in una nota, ha espresso preoccupazione ricordando che la provincia di Caserta “si conferma uno dei territori più pericolosi per i giornalisti in Italia” ritenendo “necessario che lo Stato dia una segnale forte in questo territorio, così come nell’area Nord di Napoli”.
La direzione, la redazione e l’editore de IlDesk.it esprimono la massima solidarietà alla collega Maria Bertone e alle redazioni di Cronache di Napoli e Cronache di Caserta, insieme all’apprezzamento per il loro lavoro e il loro impegno: l’informazione è uno strumento indispensabile nella battaglia contro tutte le mafie come dimostra il tentativo criminale di condizionare giornali e giornalisti con intimidazioni e minacce. Un atto vile e delinquenziale. Evidentemente un certo modo di fare informazione, quello che si occupa di diffondere notizie senza paura, quello che pubblica i nomi ed i cognomi di corrotti, mafiosi e collusi sta infastidendo non solo i piccoli malavitosi e i capibastone, ma anche coloro che oggi, in maniera occulta, gestiscono ‘comitati d’affari inquinati.
CiCre