Migranti, il sindaco di Napoli replica alla Lega: “chi parla di razza bianca è senza cervello”

 

Chi aiuta una persona in difficoltà applica la Costituzione Repubblicana

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris reagisce duramente all’intervista-shock concessa a Radio Padania da Attilio Fontana, esponente leghista, candidato alla Presidenza della Lombardia. Fontana ha affermato che la “razza bianca”, la “nostra società” rischiano di essere “cancellate” dal fenomeno dell’immigrazione non controllata”. Immediata la replica del primo cittadino partenopeo. “Mentre c’è chi parla – senza cervello, senza cuore, in modo rozzo e miserevole – di pericolo per la razza bianca – linguaggio che ricorda le leggi razziali di Hitler e Mussolini – sottolinea de Magistris –  a Napoli ci piace cantare Tutt’egual song’ ‘e criature, con i mille colori della nostra città. I bambini sono cittadini del mondo e tutti quelli che nascono a Napoli sono napoletani e, quindi, italiani e, quindi, europei, e, quindi, del mondo, luogo che è di tutti, nessuno escluso – aggiunge la fascia tricolore partenopea –  Esistono le persone, tutte uguali e tutte diverse, con gli stessi diritti e gli stessi doveri. Senza gerarchie di pelle. Chi nasce nella nostra Terra è italiano, chi non garantisce questo diritto è un nemico della Costituzione. Chi respinge una persona in difficoltà è un egoista – evidenzia il sindaco – Chi aiuta una persona in difficoltà applica la Costituzione Repubblicana nata dalla resistenza dei partigiani contro il nazifascismo. In questa settimana si ricordano gli stermini nei campi di concentramento, a cominciare da Dachau. Nei campi di concentramento torturavano e assassinavano, in particolare, ebrei, rom, omosessuali – conclude de Magistris –  Impediamo che, oggi, il mar mediterraneo diventi, nella storia, il più grande cimitero, in tempo di pace, di persone sol perché dalla pelle più scura della nostra.

                                                                                                                              Ciro Crescentini

 

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