Suo padre è il cugino di Francesco Schiavone, alias Sandokan: confisca dal valore di circa 1 milione e 400mila euro
CASERTA – Gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Caserta, hanno eseguito un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere relativo a beni, mobili ed immobili, riconducibili a Paolo Schiavone, 33enne detenuto in regime di 41bis, figlio di Francesco Schiavone, alias Cicciariello, a sua volta cugino del capo del clan dei casalesi, Francesco Schiavone, detto Sandokan.
Paolo Schiavone era stato arrestato dalla Squadra Mobile di Caserta nel maggio 2010, nell’ambito dell’operazione “Sud Pontino”, che aveva svelato le infiltrazioni ed i condizionamenti del clan dei casalesi nelle attività principali dei mercati ortofrutticoli del centro e del sud Italia, ove era stato imposto il monopolio dei trasporti su gomma della ditta “La Paganese” di San Marcellino, formalmente intestata all’imprenditore Costantino Pagano, ma riconducibile direttamente alla famiglia Schiavone, ed in particolare ai gruppi capeggiati da Sandokan e dall’omonimo cugino, Cicciariello, attraverso i rispettivi figli, Nicola e Paolo, indagati per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni ed illecita concorrenza, aggravati del metodo mafioso. Peraltro, l’indagine aveva evidenziato l’importanza assunta dal clan dei casalesi nel gotha criminale nazionale, tanto che, per imporre La Paganese trasporti nello strategico settore dei trasporti ortofrutticoli sulle tratte da e per la Sicilia, aveva stretto una vera e propria alleanza commerciale, fondata su metodi tipicamente mafiosi, con esponenti di spicco della mafia siciliana e con i loro emissari imprenditoriali, che controllavano il commercio all’ingrosso e la distribuzione di tali beni nei principali mercati dell’isola.
In tale contesto erano state emesse oltre sessanta ordinanze di custodia cautelare in carcere. In seguito, la Squadra Mobile di Caserta, coadiuvata dal Servizio Centrale Operativo di Roma, effettuò complesse indagini di natura patrimoniale. All’esito di tali accertamenti il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, condividendo le conclusioni della DDA di Napoli, emise un decreto di sequestro dei seguenti beni che, nella mattinata odierna, sono stati confiscati:
- Ditta individuale Paolo Schiavone, allevamento bovini e bufalini e produzione latte con sede in Via Bologna, 24 Casal di Principe;
- 2 terreni siti in Cancello ed Arnone acquistati da Paolo Schiavone nel 2000;
- Quota del 50% di terreno ubicato in Cancello ed Arnone acquistato da Paolo Schiavone nel 2004;
- 2 terreni ubicati in Santa Maria La Fossa acquistati da Paolo Schiavone nel 2007;
- Quota del 50% di fabbricato rurale acquistato da Schiavone Paolo nel 2004
- Appartamento ubicato in Caserta, intestato ad Albero Federica, moglie di Schiavone Paolo.
Le indagini, incentrate sul tenore di vita, sulle disponibilità finanziarie e sul patrimonio di Schiavone Paolo, hanno messo in luce la notevole sproporzione tra il valore dei beni acquisiti nel corso del tempo dallo stesso e la redditività ufficiale, accertando altresì la riferibilità al giovane di tutti i cespiti oggetto del provvedimento di confisca, nonché, la sussistenza di indizi che hanno fatto ritenere che i beni in argomento siano frutto di attività illecite. Il valore complessivo dei beni confiscati è di circa 1.400.000 euro. Con il medesimo provvedimento è stata, altresì, disposta nei confronti di Paolo Schiavone l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale della polizia per la durata di anni 3 con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nonché il versamento di una cauzione di euro 3mila euro a cui sarà sottoposto all’atto della scarcerazione.