M5S, a Napoli sciopero della fame di 8 attivisti sospesi: chiesto incontro a Grillo

Continuano le forti tensioni nel movimento. La consigliera regionale Muscarà difende i “processati” e parla di delatori e moralizzatori che fanno liste segrete di candidati in violazione delle regole

Uno sciopero della fame di 8 dei 36 attivisti “processati”, e una richiesta di incontro a Beppe Grillo. Non cala la tensione nel M5S di Napoli per la vicenda che vede sulla graticola gli iscritti al gruppo segreto Napoli libera su Fb. Tutti attivisti sospesi dal movimento, in attesa di eventuali controdeduzioni che possano evitare l’espulsione. Oggi alcuni di loro hanno manifestato in piazza Municipio. Altri, chiedendo l’anonimato, manifestano amarezza per la vicenda.C’è chi racconta di essere stato aggiunto al gruppo senza che nemmeno gli fosse chiesto. “Si discuteva democraticamente, non c’è nulla di male”. L’accusa è di aver cercato di manipolare la decisione sul metodo delle candidature, da scegliere con voto assembleare e non via internet. I partecipanti a Napoli Libera hanno reso pubbliche tutte le discussioni, per smentire i sospetti di congiura. E tra gli eletti c’è chi prende pubblicamente le loro parti. Maria Muscarà, consigliere regionale, contesta la decisione di sospenderli. E in un lungo post parla di delatori, all’opera anche contro chi siede in consiglio, e di liste segrete di candidati per le municipalità. Una controaccusa che i sospesi muovono ad attivisti oggi pronti a puntare il dito contro di loro. Come riscontro circolano anche screenshoot di chat (foto in basso) in cui si discute di candidature preconfezionate da oltre un mese a Napoli est, in violazione delle regole. Muscarà conclude la riflessione escludendo “un intento sovversivo” negli attivisti finiti nel mirino e confidando nella ricerca del dialogo. Qualcosa di cui ha bisogno il M5S per non frantumare la montagna di consensi che i sondaggi gli assegnano a Napoli.

 

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